L'opinione dell'Ambasciatore Carlo Marullo di Condojanni

MONACI IN ARMI

La IV crociata, nel suo ottavo centenario (1204-2004), celebrata a Roma, a Castel Sant’ Angelo, con una mostra sugli Ordini Cavallereschi.

 Il titolo è “Monaci in armi”. Non si tratta di un ritorno al passato, né di una riviviscenza della cavalleria. Essa acquisisce il ruolo della narrazione storica e della conoscenza del messaggio che, da quasi dieci secoli, gli ordini religiosi e cavallereschi diffondono tra i popoli.

Dalla collezione realizzata a Castel Sant’Angelo nasce l’occasione di rimeditare i percorsi della fede, che i cristiani hanno creato in un millennio con la Terra Santa e con le altre città simbolo dell’Europa.

I “monaci in armi” rappresentano una cerniera tra mondi diversi, talvolta tra loro complementari, e costituiscono, non solo baluardo della cristianità contro le conquiste ottomane, ma spazi di comunicazione fra fedi e culture diverse, contrapposte ma dialoganti, di cui ci giunge ora, anche attraverso la mostra, la memoria storica, che di per sé diviene cultura palpitante.

Castel Sant’Angelo, simbolo del potere dei papi, incornicia bene, nella sua architettura e nelle sue sale, poste su livelli diversi, i numerosi reperti, bene ordinati ed illustrati, che ci propongono un itinerario estremamente rappresentativo: gli Ospedalieri, i Templari, l’Ordine di San Lazzaro, l’Ordine Teutonico, la Militia Christi de Livonia, gli Ordini militari spagnoli, quelli cavallereschi portoghesi e quello dei Cavalieri di Santo Stefano, per giungere agli Ordini Cavallereschi di corte ed a quelli dei giorni nostri.

Durante la visita, che ho effettuato con grande cura, ho apprezzato nelle sale, ben illustrate da pannelli di sintesi, pergamene, sigilli, corazze, ceramiche, modelli di navi, cannoni, cimieri e monete. Infine, importanti dipinti che portano le firme di grandi Maestri del ‘500 e del ‘600.

La maggior parte dei materiali esposti è stata concessa dal Governo della Repubblica di Malta, che così conferma il suo impegno europeo per la cultura, attraverso l’occasione di fruizione del suo Patrimonio artistico, offerto all’Italia dalle sue numerose istituzioni di storia e cultura, dal Palace Armoury ai musei nazionali.

Presenti nella mostra, anche i musei fiorentini con in testa “gli Uffizi” e le collezioni romane.

Infine i contributi del Metropolitan Museum, del Louvre e di numerosi collezionisti privati impreziosiscono e danno valore all’esposizione.

In sintesi, una grande kermesse di prestatori, per una grande mostra che è accompagnata da uno straordinario catalogo che rende merito all’iniziativa espositiva, con oltre 160 pagine di narrazione storica sugli Ordini religiosi e cavallereschi. Tra essi troneggia quello dei Templari: Alain Demurger e Barbara Frale ci introducono nella regola e dentro i meandri del processo ai Templari, il cui mistero costituisce, ancora oggi, occasione di grande fascino per il lettore.

Anche l’Ordine teutonico è ben individuato e descritto da Hubert Houben.

Infine, e ciò è importante monito per gli Ordini sopravvissuti, Massimo Introvigne si sofferma sul mito cavalleresco e l’esoterismo contemporaneo. Argomento assai attuale e di grande pericolo per la cristianità contemporanea.

In sintesi, il lettore del catalogo, prima di arrivare alle pur sontuose riproduzioni del materiale esposto, ha la possibilità di acquisire una dotta, circostanziata e puntuale sintesi del fenomeno rappresentato dai  “Monaci in armi”e della sua proiezione ai giorni nostri.

Significativo, per quanto riguarda gli Ospedalieri, il saggio di Luttrell ed il contributo del Gran Priorato di Roma, che, attraverso la grande sensibilità artistica del Gran Priore Frà Franz von Lobstein, ha recuperato, all’esposizione, importanti e preziosi reperti, anche della villa dell’Aventino, già sede dei Templari.

Tra gli organizzatori dell’evento culturale grande merito, oltre che al Presidente della mostra Strinati, va a Giovanni Morello, uomo di grande cultura e sempre animatore di grandi eventi.

Un dieci e lode a Franco Cardini ed al gruppo dei coordinatori del catalogo, ben realizzato dalla Retablo.

A chi legge l’invito a visitare l’esposizione con calma, senza percorrere di corsa le rampe e le scale d’accesso alle sale, perché anche queste vanno visitate ed apprezzate nelle condizioni in cui si trovano, come occasione di percorso culturale all’interno del più antico e ben conservato forte della città di Roma, oggi prestigioso museo.

                    

                                                                                             Amb.Carlo Marullo di Condojanni