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di STEFANO SOFI
ROMA - L’ultima volta che ci andò fu per gridare ”italiani, tutti
italiani, soltanto italiani” davanti a quattrocentomila palermitani. Era
il 29 maggio del ’46 e fu grande festa. Ma siccome la storia si ripete,
in Sicilia come e forse più che altrove, domani torna il Re. Anzi il
Principe.
Cinquantanove anni dopo la visita palermitana di Umberto II di Savoia,
tocca adesso al figlio Vittorio Emanuele e famiglia da poco rientrati in
Italia, arrivare come allora nel bel mezzo di una bufera di tentazioni
autonomiste rivolte stavolta contro il presunto monarca centrista Marco
Follini dai potenti catanesi raccolti attorno a Raffaele Lombardo e Totò
Cuffaro.
Vento di scirocco carico di sabbia vulcanica, quello che sta soffiando
alle pendici dell’Etna ma la cui eco vaga per tutta l’isola. E a
Palermo, tra inchini e tavolate, da domani e per tre giorni sarà
difficile non trovare lo spazio per qualche commento rievocando il
(quasi) sessantennale dell’incontro tra la famiglia reale e i nobili
siciliani oggi attentissimi alle evoluzioni della contesa centrista. E
chissà che il ”monarca” Follini non trovi nell’erede del Re un
inaspettato alleato, almeno nel riecheggiare l’auspicio paterno di
unità. «Se c’è un rischio nell’Udc non è certo la monarchia» ha però
precisato ieri Follini, replicando alle accuse.
Accolti dal principe Carlo Marullo di Condojanni, esponente della più
antica nobiltà italiana (è lui che ha portato all’Onu l’Ordine di Malta)
Vittorio Emanuele, Marina Doria, ed Emanuele Filiberto con Clotilde,
hanno un’agenda fittissima di incontri. Intanto a Palermo l’omaggio al
cardinal Salvatore De Giorgi al quale sarà donata una medaglia coniata
per l’occasione, poi l’incontro con il presidente dell’Assemblea
regionale, onorevole Guido Lo Porto a Palazzo dei Normanni dove la
famiglia reale si fermerà anche a pranzo.
Sabato è stato dedicato per gran parte alla visita di Monreale: dopo una
tappa d’obbligo nella cattedrale e un colloquio con il vescovo Cataldo
Naro, Vittorio Emanuele saluterà sindaco e autorità. La giornata si
concluderà con un pranzo a Villa Niscemi. Occasione da non potersi
perdere, la nobiltà siciliana e palermitana in particolare è ovviamente
in subbuglio. La famiglia reale ha anche pianificato un po’ del proprio
tempo per incontri ravvicinati nelle storiche dimore di alcune famiglie
blasonate e gli esclusi mugugnano forte. Ai fedeli monarchici è
riservato invece un incontro presso una delle loro sedi. |