Capitolo V I MEMBRI DEL SECONDO CETO Sezione Prima I CAVALIERI E LE DAME IN OBBEDIENZA Art. 94 Promessa ed impegni
Parag. 1 - I Cavalieri e le Dame in Obbedienza si obbligano, con una speciale Promessa, vincolante in coscienza, ad una vita tendente alla perfezione cristiana, secondo il proprio stato, nello spirito dell’Ordine e nell’ambito delle sue opere, in conformità della propria vocazione e delle direttive dei legittimi Superiori. Compresi del valore spirituale di tanto impegno davanti a Dio, essi devono osservare diligentemente la legge divina e i precetti della Chiesa, così da essere costante esempio di pietà e di virtù, di zelante apostolato e di devozione alla Santa Chiesa. Requisiti per l’ammissione dei Cavalieri e delle Dame in Obbedienza
Ai fini del processo previsto per l’ammissione, l’aspirante Cavaliere o Dama deve provare: Atti precedenti l’ammissione
Parag. 1 - Il membro dell’Ordine che desideri essere ammesso alla Promessa deve inoltrare domanda scritta al Priore, o al Reggente, e al Pre-sidente dell’Associazione alla quale appartiene, e presentare le prove di cui all’art. 95. Preparazione dei candidati
Parag. 1 - La preparazione deve essere compiuta sotto la guida di un Cavaliere Professo o, in mancanza, di un Cavaliere o di una Dama in Obbedienza di provato zelo e prudenza, ovvero di un Sacerdote, preferibilmente Cappellano dell’Ordine, designato dal rispettivo Superiore col consenso del Gran Maestro. Relazione sul candidato
Al termine dell’anno di preparazione, l’incaricato della guida spirituale presenta al Superiore competente una relazione circa la condotta del candidato. Ammissione alla Promessa dei candidati
Al termine dell’anno di preparazione, col consenso del rispettivo Capitolo o Consiglio, il Superiore presenta la proposta di ammissione alla Promessa, che è accolta dal Gran Maestro, udito il parere del Sovrano Consiglio e del Prelato. Promessa ed atti seguenti
Parag. 1 - L’aspirante ammesso alla Promessa pronuncia la seguente formula:
"Io ... invocando il nome di Dio prometto di osservare fedelmente le leggi del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta, di adempiere particolarmente ai doveri di spettanza dei Cavalieri e Dame in Obbedienza e di prestare la dovuta obbedienza a qualunque Superiore mi verrà assegnato.
Così mi assistano Iddio, la SS.ma Vergine Immacolata, San Giovanni Battista, nostro Glorioso Patrono, il Beato Fra’ Gerardo, nostro Venerato Fondatore e tutti i Santi dell’Ordine." Doveri spirituali
Il Cavaliere o la Dama in Obbedienza deve: Criteri per l’assegnazione dei compiti
Nell’assegnazione dei compiti i Superiori devono tenere conto dei doveri di stato, delle attitudini, della particolare preparazione professionale e delle disponibilità del Cavaliere o della Dama in Obbedienza. Cambiamento di attività
Se per giusti motivi un Cavaliere o una Dama in Obbedienza ha difficoltà a dedicarsi all’attività prescritta, ne dà notizia al Superiore competente, il quale gliene prescrive un’altra. Recesso dalla Promessa
Parag. 1 - Il Cavaliere o la Dama in Obbedienza può recedere dalla Promessa per importanti motivi personali. Sanzioni disciplinari
La colpevole inosservanza degli obblighi che derivano dalla Promessa, comporta la applicazione delle sanzioni disciplinari previste dagli artt. 120 e seguenti. Uso dell’abito e delle insegne
L’uso dell’abito e delle insegne per Cavalieri e Dame in Obbedienza è disciplinato dal cerimoniale.
Passaggio alla Professione religiosa
Parag. 1 - Al Cavaliere in Obbedienza di stato libero che chiede di essere ammesso alla Professione religiosa dell’Ordine si applicano le norme del Titolo II, Capitolo I. REQUISITI COMUNI Ammissione dei membri del terzo ceto
Parag. 1 - Per l’ammissione all’Ordine il candidato deve essere presentato al Gran Maestro da un membro del Sovrano Consiglio, previo consenso del Prio-re o del Presidente dell’ Associazione, per il tramite della Cancelleria del Gran Magistero, ovvero dal Priore o Presidente di Associazione. L’anno di preparazione
La ricezione dei Cavalieri, dei Donati e delle Dame, deve essere preceduta da un periodo di preparazione della durata di un anno durante il quale il candidato viene reso edotto della storia dell’Ordine e partecipa alle opere e manifestazioni dello stesso. E’ facoltà del Sovrano Consiglio dispensare, in casi singoli, da questo requisito. La ricezione dei Sacerdoti
Parag. 1 - Per l’ammissione dei Cappellani Conventuali "ad honorem", o dei Cappellani Magi-strali, occorre il previo parere favorevole del Prelato. Insigniti di onorificenze
I decorati dell’Ordine al Merito Melitense non diventano, per questo motivo, membri dell’Ordine. Requisiti nobiliari
I requisiti nobiliari di coloro che aspirano alla ricezione nell’Ordine debbono essere esaminati in forza di un apposito regolamento che il Gran Maestro, previo parere del Sovrano Consiglio, emanerà entro un anno dalla entrata in vigore del presente Codice. Requisiti per l’ammissione
Parag. 1 - Ai fini del processo previsto per l’ammissione, l’aspirante Cavaliere o Dama, deve provare di professare la religione cattolica. L’ammissione
L’ammissione nell’Ordine spetta al Gran Maestro, previo voto deliberativo del Sovrano Consiglio.
Ammissione "Motu Proprio"
Parag. 1 - L’ammissione "Motu Proprio" da parte del Gran Maestro è portata preventivamente a conoscenza del Sovrano Consiglio, del Priore e del Presidente dell’Associazione interessata. Doveri
Collaborazione tra i Cappellani Conventuali Professi e i Cappellani del terzo ceto
I Cappellani appartenenti al terzo ceto collaborano con i Cappellani Conventuali Professi secondo le loro possibilità in ossequio alle direttive dei Superiori competenti e del Prelato dell’Ordine.
Cerimonia di ricezione La ricezione dei membri dell’Ordine avviene "infra Missam" a norma del cerimoniale e la consegna del decreto può essere effettuata dopo la cerimonia. |