Oltre la Navarra la
presenza giovannita segue il Camino de Santiago anche in
Castiglia dove la commenda de Burgos e Buradón ha proprietà in
luoghi profondamente jacopei come Belorado, Viloria, Grañón,
Hornillos del Camino. Il passaggio del Pisuerga è garantito
dalla commenda de San Juan de Itero de la Vega che estende le
sue proprietà anche all’altra riva, dove oggi troviamo
l’hospital de San Nicolás, indicando la tendenza dell’Ordine a
situarsi in prossimità e a protezione del passaggio di fiumi.
Troviamo infatti spesso domus e hospitales giovanniti di nuovo
nel luogo in cui il Camino attraversa l’Orbigo e a Portomarín
dove supera il Miño. Ma non solo qui: in realtà gli Ospitalieri
sono presenti lungo tutto il Camino de Santiago, tanto che un
cavaliere dell’Ordine di San Giovanni lo avrebbe potuto
percorrere tutto alloggiandosi alle proprie case. Molto intensa
è anche la presenza dall’altro lato dei Pirenei a partire da
Ostabat. Ospedali per pellegrini giovanniti vengono aperti a
Irissari, Aphat e Bayona. Quando nel 1189 si fondano due piccoli
hospitales a Saint-Miguel pie de port questi fanno riferimento
alla regola dell’Ospedale di Gerusalemme, considerato il
migliore per la realizzazione di questa specifica funzione27.
Parallelamente alla funzione ospitaliera l’Ordine di San
Giovanni inizia a svolgere, subito dopo la sua fondazione,
attività militari. Nato senza dubbio come sviluppo di un
ospedale gerosolimitano fondato per l’assistenza dei poveri e
particolarmente dei pellegrini diverrà, infatti, prima ordine
militare, poi ordine militare e cavalleresco, senza tuttavia
perdere quella identità ospitaliera che lo aveva caratterizzato
agli inizi. La sua militarizzazione si inizia già durante il
magistero di Gerardo e si sviluppa in tre fasi: una prima nella
quale gli Ospitalieri usano le armi solo per legittima difesa;
una seconda che corrisponde al magistero di Raimondo du Puy, nel
quale l’Ospedale si batte per la difesa del regno di Gerusalemme
e dei propri possessi, assoldando principalmente truppe
mercenarie o armando i propri dipendenti ed una terza nella
quale l’Ordine è dotato di milizie proprie, usate per soccorrere
e difendere il regno di Gerusalemme, ma anche come strumento di
difesa dei numerosi castelli che ormai possiede e che
strategicamente configurano una importante evoluzione militare.
Nel 1182, per la prima volta nei documenti dell’Ordine si parla
di fratres armorum quos sacra domus honoranter tenebat28.
La tragica battaglia di Huttin nella quale lo stesso Gran
Maestro dell’Ospedale muore in combattimento, nella quale furono
uccisi tutti cavalieri del Tempio e gli Ospitalieri fatti
prigionieri, consacrerà definitivamente la funzione militare di
quella che è una Religio ma anche una sacra militia che poi si
evolverà a Rodi ed a Malta in una forte potenza marinara.
Sul finire del XII secolo, quindi, l’Ordine è pienamente un
ordine militare che tuttavia continua a dare grande rilievo alla
sua funzione ospitaliera. Lo dimostra il fatto che l’Ospedale di
Gerusalemme diviene un modello di efficienza per tutto il mondo
cristiano. Nel quinto libro del Codex calixtinus allorchè si
citano i tre più grandi ospedali del mondo, istituiti dallo
stesso Signore si fa riferimento all’ospizio di Mont-Joux sul
valico del Gran San Bernardo, a quello di Santa Cristina sul
valico del Somport e all’ospedale di Gerusalemme che non può
essere che quello degli Ospitalieri di San Giovanni. La sua
regola è certamente la più elaborata e adeguata dell’epoca per
l’accoglienza dei poveri, dei pellegrini e dei malati.
Dopo la perdita di Gerusalemme i cavalieri di San Giovanni
spostarono la loro sede prima a Cipro, poi nel 1309 a Rodi. Lì
si può ammirare ancor oggi il grande edificio dell’ospedale dei
Cavalieri, costruito |
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Pellegrini del
Giubileo del 1300, da una Miniatura della “Cronica”
di G. Sercambi. Archivio di Stato di Lucca,
Biblioteca.
Pilgrims at the 1300 Jubilee, from a miniature in
G. Sercambi’s “Cronica” . National Archive of Lucca.
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nel 1440-1489. Il
complesso, con la disposizione dei locali attorno a un cortile
interno e con le botteghe che danno sulla strada al pianterreno,
sul tipo dei caravanserragli orientali, assisteva sia i malati,
sia i pellegrini che approdavano a Rodi sulla rotta della
Terrasanta. I malati venivano curati con grande efficienza al
piano superiore in una sala lunga ben cinquanta metri29.
Il grande ospedale che poi verrà costruito a Malta, quando
l’Ordine vi si trasferirà nel 1530, ricordava la stessa funzione
e costituiva insieme al Convento e alle dimore granmagistrali,
un elemento insostituibile della organizzazione giovannita30.
L’Ordine di San Giovanni diviene in tal modo l’Ordine
ospitaliero per eccellenza, tanto che allorché nascono alcuni
ordini, come quello di Altopascio, ed hanno bisogno di una
regola a cui ispirarsi, utilizzeranno quella giovannita31.
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[27] Sulla questione della diffusione
dell’Ordine di San Giovanni lungo il Cammino di Santiago si
veda: P. Caucci Von Saucken, L’Ordine di Malta e il Cammino
di Santiago, Perugia 1994.
[28] Ibidem, p. 328.
[29] U. Lindgren, Hospital, in Lexikon des
Mittelalters 5 (1991), col. 135; E. Kirsten e W. Kraiker,
Griechenlandkunde. Ein Führer zu klassischen Stätten,
Heidelberg 1962, p. 579.
[30] P. Cassar, Medical History of Malta,
London 1964.
[31] L. Bertelli, Regola degli ospitalieri
del tau di Altopascio A.D. 1239, Altopascio 1995. Bertelli
riporta (p. 3) la Bolla con la quale nel 1239 papa Gregorio
IX concede al Maestro Gallico la Regola giovannita:
“...Regulam Fratrum Hospitalis sancti Ioannis
Hierosolymitani vobis successoribus vestris, auctoritate
praesentium duximus concedendum; statuentes ut ea, in
Hospitali vestro de Altopasu, et universis dominibus sibi
subiectis, perpetuis temporibus observetur...”.
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