La
geografia del patrimonio dell’Ordine
di San Giovanni di Gerusalemme
nella Sicilia medioevale (1145 - 1492)
|
KRISTJAN TOOMASPOEG
Università di Bonn
|
|
Naufragio
della Galera San Paolo sull’isola di Ustica e
gli interventi di soccorso
delle navi dell’Ordine provenienti da Messina
(1700).
The Galley
San Paolo wrecked off the island of Ustica and
rescue operation
by the Order’s ships sailing from Messina
(1700).
|
|
el 1522 il capitolo
dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme fu costretto ad
abbandonare Rodi, sede dell’Ordine dal 1306, e a trasferirsi a
Messina dove soggiornò qualche tempo prima di stabilirsi
definitivamente in una provincia siciliana, l’isola di Malta. La
Sicilia fu eletta come residenza non solo per la vicinanza
geografica, il sostegno del re, l’imperatore Carlo V, e le
relazioni favorevoli con la nobiltà locale, ma anche per il
fatto che l’isola costituiva, già dal XIII secolo, una delle
provincie più importanti e prospere in possesso dei cavalieri.
Obiettivo di questo contributo è di fornire per la prima volta
una descrizione del patrimonio dei Cavalieri di Malta in Sicilia
durante il Medio Evo1
attraverso l’esame degli atti e seguendo la crescita e
l’evoluzione dei loro possedimenti, volendo, in tal modo,
mettere a disposizione degli studiosi uno strumento di lavoro
che permetta di indagare altri aspetti della storia medioevale
dei cavalieri siciliani, operazione difficile se non si possiede
una percezione del loro potere economico e politico sull’isola.
Le fonti
Gli Ospedalieri di Sicilia avevano il loro archivio
centrale presso il cartulario della chiesa di San Giovanni
Battista di Messina. Esso fu distrutto dalle calamità naturali
di cui Messina è stata vittima nel corso dei secoli.
Fortunatamente uno dei più notevoli storici della Sicilia
moderna, Antonino Amico, lo storiografo del re, nato a Messina
nel 1586 e morto in carcere, a Palermo, nel 16412,
si interessò alle pergamene di San Giovanni Battista. Volendo
scrivere una storia dell’Ordine di Malta in Sicilia, Amico
riordinò le pergamene e fece copie di tutti gli atti più
importanti. L’opera di Antonino Amico, unica traccia superstite
del cartulario medioevale degli Ospedalieri, si conserva oggi
nella Biblioteca Comunale di Palermo: è il manoscritto n. Qq H
123. Contiene, oltre ad
un’introduzione storica e ad un elenco dei gran priori di
Messina, la trascrizione di più di 200 pergamene. A questi
documenti si aggiungono i regesti di vari atti notarili. Il
manoscritto riporta tutti i privilegi principali degli
Ospedalieri in Sicilia ed inoltre materiale tratto dai Registri
Angioini di Napoli. Successivamente, un altro importante
storico, l’abate Rocco Pirri, fece una lettura dello stesso
cartulario presentandone una piccola parte nella sua Sicilia
Sacra 4.
Amico e Pirri non nutrivano grande interesse per la
documentazione notarile di carattere economico, senza dubbio
considerevole nel cartulario ed essenziale per questo studio,
trattandosi di atti che forniscono numerose precisazioni
topografiche sulle proprietà degli Ospedalieri. Esiste però un
altro fondo complementare, quello del Gran Priorato di Messina,
conservato nel vasto fondo della Commenda della Magione
dell’Archivio di Stato di Palermo che ebbe origine nel XVI
secolo. Inizialmente esso conteneva documentazione relativa alle
ispezioni delle proprietà dell’Ordine di Malta in Sicilia, ma
presto vi si aggiunse altro materiale legato alle attività di
epoca moderna. Come tante altre istituzioni religiose, anche
l’Ordine di Malta doveva, dal Cinquecento in poi, giustificare
la provenienza dei suoi possedimenti. Furono quindi fatte delle
copie degli atti originali, includendo anche dei documenti
notarili che attestavano l’acquisto e la fruizione dei beni e
soprattutto dei feudi. Queste copie formano interi dossier sui
vari gruppi di possedimenti5.
Il fondo della Commenda della Magione è la fonte principale, ad
esempio, per lo studio delle proprietà dell’Ordine nella Val di
Mazzara.
|
[1] Per la storia dei Cavalieri di Malta in
Sicilia, cfr: A. Minutolo, Memorie del gran priorato di
Messina, Messina 1699; vari passaggi in R. Pirri, Sicilia
Sacra disquisitionibis et notis illustrata. Editio tertia
emendata, auctore Vito M. Amico, in Thesaurus antiquitatum
et historiarum nobilissimarum insularum Siciliae, Sardiniae,
Palermo 1733; M. Gattini, I priorati, i baliaggi e le
commende del sovrano militare ordine di S. Giovanni di
Gerusalemme nelle provincie meridionali d’Italia prima della
caduta di Malta, Napoli 1928; L.T. White junior, Latin
monasticism in Norman Sicily, Cambridge, 1938 (ed. italiana:
Il monachesimo latino nella Sicilia normanna, Catania 1984,
p. 367-372); C. Marullo di Condojanni, La Sicilia ed il
Sovrano Ordine Militare di Malta, Messina 1953; S. Fodale,
San Giovanni in Sicilia: l’inchiesta di Gregorio XI
sull’ordine gerosolimitano, in Società, istituzioni,
spiritualità. Studi in onore di Cinzio Violante (Centro
italiano di studi sull’alto medioevo, Collectanea 1),
Spoleto 1994; E. Wiest, Die Anfänge der Johaniter im
Königreich Sizilien bis 1220, in S. Lorenz, U. Schmidt, Von
Schwaben bis Jerusalem, Sigmaringen 1995, p. 167-186.
[2] Vedi R. Starrabba, Scritti inediti o rari di
Antonino Amico (Documenti per servire alla storia di
Sicilia, serie IV, 1), Palermo 1892; G. Pecorella, I
Templari nei manoscritti di Antonino Amico, Palermo 1921, p.
3-15..
[3] BCP, Qq H 12.
[4] Pirri, Sicilia
Sacra... (come n. 1), p. 933-938.
[5] Il volume n. 368 della
Commenda della Magione tratta della città di Marsala, il n.
369 del territorio di Trapani, i nn. 370-374 di Marsala, il
n. 376 di Siracusa, il n. 378 di Agrigento, il n. 379 di
Ragusa e Vizzini, il n. 381 di Palermo, 382 di Piazza
Armerina, il nn. 393-394 di Palermo, il n. 397 di Mazzara,
il n. 398 di Palermo, il n. 400 di Polizzi, il n. 411 di
Castanèa, il n. 413 di Taormina, il n. 416 di Castanèa, il
n. 418 di Milici e Catania..
|
|