Oltre questi due fondi menzionati si deve ricordare la documentazione dei registri notarili siciliani e dei registri delle cancellerie. Nell’Archivio Segreto Vaticano si trova, tra l’altro, l’unico elenco dei possedimenti dell’Ordine in Sicilia di importanza rilevante, sebbene incompleto. Si tratta della documentazione relativa all’inchiesta sui beni e sul personale dell’Ordine di San Giovanni, ordinata nel 1373 da papa Gregorio XI6, la cui sezione siciliana è stata studiata da Salvatore Fodale7. Il problema principale dell’inchiesta è che gli Ospedalieri non furono affatto interessati al suo effettivo svolgimento, temendo di fornire alle autorità dati che potevano essere in seguito utilizzati contro loro stessi. Le deposizioni furono quindi spesso incomplete ed evasive. L’inchiesta fu condotta attraverso i vescovi e in Sicilia si protrasse fino al 1375. Le relazioni di risposta dei vescovi non sono tutte attualmente conservate e si sottolinea in particolare l’assenza di due diocesi dove i possedimenti dell’Ordine furono di maggiore entità: Messina e Catania. D’altronde, non tutti gli altri prelati offrono le informazioni complete; ad esempio ad Agrigento, il vescovo, essendo in buoni rapporti con gli Ospedalieri, non dichiarò la presenza di alcun possedimento di rilievo dei cavalieri.   L’inchiesta si rivela di grande interesse soprattutto per quanto riguarda le diocesi di Palermo, Siracusa, Cefalù e Monreale dove però i beni dell’Ordine avevano sofferto della crisi economica, della guerra e delle usurpazioni del XIV secolo e dunque l’immagine che ne emerge è quella di un’epoca di recessione.
Allo studio delle fonti è stata affiancata una verifica topografica ed una serie di osservazioni in loco, strumento necessario per la comprensione delle informazioni ricavate dai documenti.
 

Mappa delle Commende e dei possedimenti del Gran Priorato di Messina prima della perdita di Malta (1798). M. Gattini, 1928.

Map of the commenda and possessions of the Grand Priory of Messina before the loss of Malta (1798). M. Gattini, 1928..

Mappa delle Commende e dei possedimenti del Gran Priorato di Messina prima della perdita di Malta (1798). M. Gattini, 1928
La formazione del patrimonio

  La data dell’arrivo degli Ospedalieri in Sicilia rimane incerta. Studi recenti inducono a respingere cronologie sino ad ora avanzate e a far iniziare la storia dell’Ordine di San Giovanni in Sicilia nell’epoca tra l’incoronazione di Ruggero II (1130) e la metà del XII secolo8. Il primo possedimento noto dei cavalieri è Santa Maria della Vaccaria, ovvero Baccarato, nel territorio d’Aidone, assegnata loro nel 1147 da Arnaldo, vescovo di Messina e di Trani9. Nello stesso anno, Simone di Policastro donò ai cavalieri altre proprietà nella Sicilia orientale10 non specificate nell’atto di donazione, ma è possibile che si trattasse della zona di Agira.
  Dal 1171 è confermata la presenza dell’Ordine a Messina11 che presto diventa il suo principale centro sull’isola. Infine, nel 1177, il conte d’Avellino donò ai cavalieri dei possedimenti presso Adernò, Catania e Polizzi12.
  La definitiva formazione del patrimonio degli Ospedalieri si ebbe luogo nel periodo compreso tra il raggiungimento della maggiore età da parte di Federico II e la sua conquista del potere, fra il 1212 e il 1220. Fu in quest’epoca che i cavalieri ottennero i loro feudi in Sicilia, s’insediarono a Palermo e cominciarono a delinearsi le loro strutture amministrative locali.
 

[8] Le prime fonti sui possedimenti dell’Ordine appaiono nel quarto decennio del XII secolo. Come prova Carl Richard Brühl, il diploma di Ruggero II che avrebbe confermato il possesso della chiesa di San Giovanni Battista di Messina dagli Ospedalieri già nel 1135 (Palermo, Commenda Magione, 411, f. 105-107, BCP, Qq H 12, f. 45) è un falso: C. Brühl, Diplomi e cancelleria di Ruggero II, Palermo 1983, p. 136-141; C. Brühl, Rogerii II Regis Diplomata Latina (C. Brühl, F. Giunta, A. Guillou Codex diplomaticus Regni Siciliae, serie II, II, 2), Köln-Wien 1987, n. 41, p. 113-115.
[9]
BCP, Qq H 12, f. 91, J. Delaville Le Roulx, Cartulaire générale de l’Ordre des Hospitaliers de S. Jean de Jérusalem, Paris 1894-1904, I, n. 174, p. 136, White, Il monachesimo latino... (come n. 1), p. 238, Wiest, Die Anfänge der Johaniter... (come n. 1), p. 370.

[10] BCP, Qq H 12, f. 314-315, Delaville Le Roulx, Cartulaire générale... (come n. 1), I, n. 172, p. 134, White, Il monachesimo latino... (come n. 1), p. 370, Wiest, Die Anfänge der Johaniter... (come n. 1), p. 170.
[11] Se ne parla in un documento dell’aprile del 1171: E. De Rozière, Cartulaire de l’église du Saint-Sépulchre de Jérusalem, Paris 1849, n. 165, p. 295, White, Il monachesimo latino... (come n. 1), p. 371.
[12] Dicembre 1177, BCP, Qq H 12, f. 65, White, Il monachesimo latino... (come n. 1), p. 371.
[13] H. Nicholson, Templars, Hospitallers and Teutonic Knights. Images of the Military Orders, 1128-1291, Leicester-London-New York 1993, p. 64.

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