Non
è la prima volta che ho l'onore di essere invitato dal Sovrano
Militare Ordine di Malta a dare il mio contributo nell'allestimento di
Musei o Esposizioni, in particolare su documentazioni e memorie storiche
della Religione di San Giovanni. Dal Museo dell'Ordine al Palazzo del
Gran Maestro a Rodi, all'Esposizione Mondiale di Genova per le
Manifestazioni Colombiane, all'Expò del Millennio a Lisbona, ad oggi, a
Palermo, nella splendida cornice di Villa Niscemi, per la Mostra in
Sicilia, organizzata dalla Fondazione Melitense "Donna Maria Marullo di
Condojanni", sul tema "Lungo il Cammino della Filermosa".
Essa costituisce principalmente un forte messaggio culturale e
spirituale che, attraverso preziosi dipinti e ritratti in olio su tela
raffiguranti personaggi siciliani dell'Ordine dal 1500 ai giorni nostri,
che hanno reso illustre la Sicilia percorrendo, difeso e dando sviluppo
a questa terra, inevitabilmente diventa messaggio di civiltà e di
speranza. Tra questi personaggi, numerosi discendenti della Famiglia
Marullo di Condojanni, da cui prende il nome la Fondazione.
Non è la prima volta, inoltre, anche nella mia funzione di Ambasciatore
dell'Ordine, che noto e riscontro, nell'incontro quotidiano di culture e
civiltà, la necessità, accanto all'azione assistenziale ed ospedaliera
dell'Ordine, il desiderio di approfondimento della memoria storica di
questa istituzione millenaria. Lo testimoniano le insegne e le
decorazioni esposte, appartenute ad altrettanti illustri e noti
personaggi di ogni Paese che la storia l'hanno fatta: mi riferisco, tra
le altre, al Collare e Placca dell'Ordine al Merito Melitense conferita
nel 1955 al Presidente della Repubblica Francese René Coty, l'insegna di
Gran Croce di Grazia Magistrale conferita al Presidente del Senato del
Regno d'Italia, Luigi Federzoni, l'uniforme completa del Gran
Commendatore e Gran Cancelliere dell'Ordine, S.E. il Ven. Balì Fra'
Vittorio Marullo di Condojanni.
Il percorso della storia è un lungo cammino nello spazio e nel tempo,
come quello della Filermosa, una via che per secoli ha visto l'incontro
di popolazioni di culture, civiltà, di speranza. E questa via conduceva
alla Rodi dei Cavalieri dalla bianca croce ottagona, alla loro Madonna
del Monte Fileremo, e da qui in Terra Santa. Le tappe, le vicende, gli
eventi, le sofferenze, la gloria della vita Gerosolimitana e del suo
peregrinare, sono descritte in gran parte dei volumi antichi esposti,
anche questi a conferma del grande apporto culturale, spirituale, umano,
che i Cavalieri hanno in tutte le epoche offerto generosamente sia ai
potenti della terra, sia ai poveri, facendosi essi stessi poveri tra i
bisognosi. |