Convegno Gruppi Giovanili

Pozzuoli. Napoli. I giovani che hanno partecipato all'incontro dei Gruppi Giovanili dell'Ordine.

Si è svolto a Pozzuoli, in provincia di Napoli, il primo Convegno dei Gruppi Giovanili dell’Ordine, organizzato dal Gran Priorato di Napoli, il 18 e 19 novembre. Oltre 120 giovani provenienti dalla Spagna, dalla Gran Bretagna, dal Belgio, dalla Svizzera, dalla Polonia, dall’Olanda e da Malta, si sono incontrati con i gruppi giovanili italiani per studiare programmi e nuovi progetti e per confrontare le proprie esperienze nazionali su piano internazionale nell’ambito del Convegno che aveva per tema “Spiritualità e Servizio nei Gruppi Giovanili”. Sono stati elaborati progetti di attività assistenziali sulla base delle rispettive esperienze vissute durante l’anno, in particolare nel più ampio contesto del Grande Giubileo della Chiesa.
Ha aperto i lavori, coordinati da Mons. Fra’ Giovanni Scarabelli, il Gran Cancelliere con una relazione sul piano internazionale, nella quale, anche sulla base delle sue personali esperienze negli anni ’60 e ’70 vissute come responsabile di Gruppi Giovanili, ha posto l’accento sui due principi basilari su cui poggia la millenaria vita dell’Ordine e che coincidono con il tema del Convegno “Spiritualità e Servizio”. Con l’occasione l’Amb. Marullo ha richiamato l’attenzione dei giovani sulle origini dei Gruppi Giovanili e sulle prime formazioni dei Corpi di Soccorso.
Loro precursori, ha detto il Gran Cancelliere, sono stati quei nuclei di giovani che, nella guida e nell’esempio dei Cavalieri e delle Dame, nei primi anni del 1900 sorsero spontanei per dedicarsi alle operazioni di soccorso e di assistenza, in Italia, delle popolazioni colpite dal catastrofico terremoto di Messina e in Europa della popolazione inerme, prostrata dal primo conflitto mondiale. Essi affiancavano l’opera dei Gran Priorati e delle Associazioni Nazionali di recente costituzione, nella raccolta di ogni genere di soccorso e di prima necessità da convogliare nei territori dilaniati dai bombardamenti e dal sisma.
L’attività di questi giovani, silenziosa e generosa, ed ancora non istituzionalizzata per un’autonomia operativa, aveva la sua continuità in tempo di pace nel reperimento degli aiuti da convogliare, attraverso le Istituzioni dell’Ordine, alle strutture ospedaliere nei territori nazionali, e alle opere missionarie nei Paesi più lontani e sconosciuti, ai campi profughi installati a ridosso dei confini dei Paesi dilaniati da guerre Civili o rivoluzioni e da lotte per i diritti umani, da carestie siccità e malattie, tra le quali la lebbra.
Precursori accanto ai membri dei rispettivi Organismi nazionali dell’Ordine, ha proseguito il Gran Cancelliere, ma anche forse precorritori della costituzione dell’Unione Internazionale di Soccorso nata nel 1932, sulla scia della Convenzione di Ginevra (1927), che farà subito “appello ad élites delle Organizzazioni internazionali di assistenza e di soccorso, tra cui l’Ordine di Malta, per averne la collaborazione sul piano concreto degli aiuti da portare alle popolazioni colpite da calamità belliche e naturali.” (Rivista Internazionale).
A differenza di altre pur benemerite istituzioni che, con l’avvento del secondo conflitto mondiale, volsero al tramonto, i gruppi giovanili, nell’immediato dopoguerra, via via si organizzano in strutture riconosciute e sostenute dai Gran Priorati e dalle Associazioni Nazionali in Corpi di Soccorso con proprio Statuto e Regolamento, uniforme, ed emblema, anche se già nel 1938, attraverso una corrispondenza di carattere tecnico, si trova un primo riferimento all’istituzione di un’Ambulance Unit in Irlanda.
Non sono da trascurare, ha concluso l’Amb. Conte Marullo, quelle attività spirituali, tipiche ancora oggi dei gruppi giovanili nascenti, e caratterizzate da incontri religiosi e di preghiera, ritiri spirituali, che sono state l’humus ideale nel quale far germogliare, ed è germogliata, in loro la vocazione melitense al servizio dei bisognosi.
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