(Rivista Internazionale - Dicembre 1998: Progetto CRUDEM - 1/2)

Sanità

Le strutture degli Organismi Nazionali
ed Internazionali dell’Ordine si sono mobilitati per far fronte con interventi umanitari
al dramma che ha colpito le popolazioni balcaniche

Crisi del Kosovo

 

Il responsabile delle attività assistenziali dell’Ordine, il Grand’Ospedaliere, Barone Albrecht von Boeselager, ha coordinato fin dell’inizio dei conflitti tutta l’operazione di soccorso costituendo sotto la direzione dell’ECOM (Corpo di Emergenza Internazionale Ordine di Malta), nella sua sede di Colonia, un centro operativo al quale hanno collaborato tutti gli organismi membri: le Opere Ospedaliere Francesi (OHFOM), il Servizio di Soccorso Tedesco (MHD), Il Servizio Ospedaliero Austriaco (MHDA), le Associazioni del Belgio, Irlanda, Inghilterra, Spagna e Svizzera, oltre alle singole Ambasciate dell’Ordine nelle zone di crisi, in Albania, in Macedonia, in Montenegro, in Serbia, e alle Delegazioni Gran Priorali e Raggruppamenti di Soccorso (CISOM) in Italia. Per la distribuzione degli aiuti, sono stati aperti centri logistici a Skopje, a Tirana, a Durazzo, a Scutari, cui affluiscono di continuo medicine, generi alimentari e di primo soccorso soprattutto grazie ad aerei francesi e tedeschi sollecitati dai singoli organismi nazionali.

Situazione Generale

Il 23 marzo 1999, alcuni giorni prima che la NATO desse inizio ai bombardamenti nei Balcani, il Corpo d’Emergenza dell’Ordine di Malta (ECOM) aveva già attivato i programmi più immediati di aiuti umanitari nelle aree di crisi. Un team dell’ECOM, partito il 26 marzo 1999, aveva effettuato valutazioni sulla situazione per realizzare missioni operative dell’ECOM in Albania e Macedonia dove si era rifugiata la maggior parte dei kosovo-albanesi, riferendo testimonianze di condizioni disastrose
ai confini Kosovo/Albanese/Macedone, e confermando l’urgente necessità di interventi in campo ospedaliero, sanitario, alimentare, igienico ed in particolare nell’accoglienza profughi. Di conseguenza, l’ECOM ha immediatamente orientato le sue attività nella fornitura di materiale tecnico sanitario, nell’assistenza medica e psicologica e nell’impiego di diverse unità.

L’ECOM ha concentrato la sua azione con missioni in Albania, dove le strutture dell’amministrazione locale si trovavano sovraccariche dall’imponente esodo dei profughi provenienti dal confine. L’Albania, punto nodale per molteplici fattori, soffre delle proprie tensioni interne e di carenza di infrastrutture, insufficienti a far fronte anche all’elevato numero di rifugiati. Le strutture locali dell’Ordine (l’Ambasciata ed il Corpo di Soccorso), hanno fornito aiuto immediato ed efficace, coadiuvate dalle operazioni di soccorso dell’ECOM in Albania, il quale ha inoltre sostenuto l’organizzazione della Caritas per i suoi progetti in Macedonia.

Kosovo. Skhodra. La bandiera dell’Ordine di Malta tra le tende dell’ospedale da campo internazionale organizzato dall’ECOM (Emergency Corps Order of Malta).

Nel settembre del 1999, secondo i rapporti ufficiali, quasi 750.000 profughi sono tornati del Kosovo. Di conseguenza l’ECOM ha modificato le sue attività, dall’assistenza ai profughi in Albania e Macedonia è passata al sostegno assistenziale ed umanitario della popolazione nel Kosovo. La ricostruzione dei villaggi e delle infrastrutture rappresenta oggi la priorità assoluta. Nonostante la presenza delle truppe del KFOR a garanzia della sicurezza e del benessere della popolazione albanese, dei Serbi e di altri gruppi di minoranza, la situazione risulta lontana da qualsiasi riconciliazione nazionale o fra le entità sociali multietniche.

Questo rapporto vuole dare una sintesi delle attività dell’ECOM nella regione da quando le crisi cominciarono ad essere evidenti e ad assumere ripercussioni internazionali, fino ad oggi.

Gli accertamenti

Dagli accertamenti effettuati e dai giri di perlustrazione datati Marzo 1999, si era giunti alla programmazione di tre progetti precisi in Albania e Macedonia (di seguito sono descritti i programmi nel dettaglio). Un altro gruppo di perlustrazione era stato mandato nel Kosovo alla fine di giugno, appena entrato in vigore il trattato di Ramboillet, con lo scopo di valutare le operazioni nei diversi settori controllati dalle forze alleate. Emerse subito che erano necessari immediati sostegni all’ospedale Vucitrn, nel settore francese, e la progettazione di programmi per far tornare, con l’aiuto dell’ECOM (Malteser Tedesco), i profughi nel settore Tedesco. Per un miglior coordinamento veniva proposta l’istituzione di un ufficio ECOM a Pristina.

n Macedonia

L’ECOM ha istituito un centro logistico a Skopje che collabora con l’Ambasciata dello SMOM e la Caritas locale per la distribuzione di aiuti umanitari e per sostenere i Centri Sociali della Caritas locale. Le Associazioni Belga, Olandese e Tedesca hanno largamente contribuito al successo di questa missione. Il progetto è stato finanziato con fondi propri.

n Albania

Durres/Spitalle

L’ospedale da campo, allestito dall’ECOM e dalle Opere Ospedaliere Francesi (OHFOM), opera dal 9 aprile 1999. Medici ed infermieri belgi e tedeschi, ma soprattutto i medici francesi, hanno fornito servizi di cure sanitarie di base, di chirurgia, di pediatria e di ginecologia a circa 100 pazienti giornalieri. Le malattie più comuni e prevalenti erano la diarrea virale, infezioni respiratorie e malattie della pelle, abbastanza frequenti l’ipertensione, i disturbi psicologici e i reumatismi. I casi più critici venivano trasportati negli ospedali in Italia. Durante queste operazioni i Belgi hanno messo a disposizione tutta la loro cooperazione ed il loro aiuto. Il progetto è stato finanziato dal United Nations High Commissioner for Refugees – UNHCR (Alta Commissione delle Nazioni Unite per i Profughi) dal German Technical Co-operation – GTZ (Cooperazione Tedesca Tecnica) e con fondi propri del Governo Francese.

Skhodra

Mentre gli austriaci sin dall’inizio allestivano campi per ospitare i profughi, l’ECOM / Malteser Tedesco preparava le infrastrutture per un campo con attrezzature fisse per un anno. Questo compito comprendeva anche la provvigione di strutture mediche e sanitarie, l’organizzazione e la distribuzione di viveri nei campi, unità per la depurazione dell’acqua e alloggi adeguati per i profughi. L’esercito austriaco è stato di grande aiuto con la sua collaborazione, non solo nel mantenimento degli ospedali da campo, ma anche nella difesa del personale e dell’equipaggiamento logistico.

L’ECOM/Malteser Tedesco ha ricostruito strutture e servizi, organizzando uffici di amministrazione e fornendo assistenza per riportare insieme famiglie separate. Veniva anche offerta assistenza sociale e psicologica per alleviare la situazione nei campi profughi. Il progetto è stato finanziato dall’UNHCRM, dal Ministero Tedesco per gli Affari Esteri e con propri fondi.

 

n Repubblica di Yugoslavia

Vojvodina

Vojvodina ha ricevuto sostegni e aiuti umanitari dal 4 maggio fino al 9 giugno 1999. Tonnellate di cibo, medicinali e prodotti igienici raccolti in Germania sono stati trasportati nella regione e distribuiti alla popolazione dalle Associazioni/Gruppi di Soccorso Rumeni e Ungheresi. Il progetto è stato finanziato con fondi propri.

n Montenegro

Anche nella provincia di Montenegro sono stati consegnati e distribuiti generi alimentari per far fronte ai bisogni dei 65.000 profughi. I volontari montenegrini dell’ECOM/Malteser Tedesco locali hanno lavorato in modo così preciso ed efficace che il progetto di soccorso dell’European Community Humanitarian Office – ECHO (Ufficio Umanitario della Comunità Europea), iniziato dall’ECOM/Malteser Tedesco, è stato adottato e portato a termine con successo dalle autorità locali. Il progetto è stato finanziato dal ECHO e con fondi propri.

Kosovo. Volontari dei Gruppi di Soccorso dell’Ordine di Malta in un campo profughi allestito dall’ECOM.

 

n Kosovo

Assistenza Medica

L’ECOM e l’OHFOM portano avanti un ospedale con un gruppo di 8 medici a Vucitrn. Sono sempre più frequenti i trattamenti per vittime di mine anti-uomo. I programmi per la riabilitazione medica procedono bene. ECOM e OHFOM intendono istruire il personale medico per servizi di ginecologia e di pronto soccorso. Il progetto è finanziato dal Governo Francese e con fondi propri.

Progetto Laboratorio di Falegnameria

Per contribuire alla ricostruzione del Kosovo, è stato istituito un Laboratorio di Falegnameria, progettato dall’ECOM/Malteser Tedesco. Lo scopo è quello di ricostruire le case mobilitando la gente locale e le risorse di materiale, e creando opportunità di lavoro e di reddito per le famiglie, come anche rivitalizzando l’economia ed il commercio. Il progetto è finanziato con fondi propri.

Progetto per le donne del Kosovo

A seguito del successo del progetto attuato in Bosnia, sono stati istituiti dei centri-consultori per le donne Kosovare che hanno subito traumi, offrendo loro anche la possibilità di ritrovarsi insieme. Il progetto è finanziato dal UNHCR e con fondi propri.

Le attività ospedaliere e assistenziali dell’Ordine in Messico




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