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Internazionale - Dicembre 1999: Lourdes Pellegrinaggio Internazionale
Straordinario- 1/2)
Il tradizionale Pellegrinaggio Internazionale a Lourdes dei Membri dell'Ordine insieme con i "Signori Malati", è stato effettuato con particolare solennità per la concomitanza con le celebrazioni del Nono Centenario dell'Ordine. Oltre 4.000 pellegrini insieme con i malati assistiti dai Barellieri e dalle Sorelle dell'Ordine provenienti da tutti i continenti, si sono riuniti ai piedi della Grotta di Massabielle dal 29 aprile al 7 maggio per rendere omaggio alla Vergine Maria, Materna Protettrice dell'Ordine.
Il pellegrinaggio era guidato da S.A.Em.ma il Principe e Gran Maestro, Fra' Andrew Bertie, insieme con i Membri del Sovrano Consiglio, il Cardinalis Patronus, S.Em.za Pio Laghi, il Prelato, S.E. Mons. Donato de Bonis, i rappresentanti degli Organismi Nazionali e territoriali dell'Ordine, i Cappellani Conventuali.
Il Gran Maestro durante il pellegrinaggio in treno, ha
rivolto ai partecipanti il seguente messaggio:
Spiritualità a Lourdes.
I pellegrinaggi SMOM alla Grotta di Lourdes sono sempre
portatori e testimoni della "grande speranza".
E' vedere il nostro rispetto per i "signori" ammalati,
che sono il volto di Dio. E' vedere una grande mietitura di grazia, il
Signore e la Sua grande Madre che si servono di noi per compiere divine
meraviglie. Tutti conoscono bene il Cireneo della croce. Ma a Lourdes ci presentiamo come gente che aiuta i sofferenti
a portare la gioia. La sofferenza aiuta spiritualmente il nostro mondo
che - altrimenti - scorrerebbe sui binari dell'efficienza, del produttivismo,
dei lavori banali, delle cose, del business..., dimenticando ogni riferimento
a Dio, alla Vergine Immacolata, all'essenziale della vita che è incontro
col mistero. E la grande famiglia SMOM non viene dalla Madonna a presentare
una antologia di dolori, ma viene ben organizzata per esprimere una grande
solidarietà ai nostri fratelli che soffrono fisicamente o spiritualmente,
e desiderano respirare la nostra "prossimità", per sciogliere quel groppo
di amarezza, che ognuno si porta in gola, nel nostro abbraccio di conforto,
di speranza, di luce. |