Roma. Villa Magistrale
all’Aventino. Mostra Internazionale di
Pittura. "Les Indes Galantes" di Pilar Arìstegui de Abella, MOSTRA DI PITTURADELLE CONSORTI
DEGLI AMBASCIATORI DELL’ORDINE Catalogo – giugno, luglio 1999 – Roma, Gran Magistero, Villa Magistrale Presentazione Gli anni novanta sono stati per l’Ordine un periodo di maturazione di idee e successiva attuazione di strategie, il cui risultato ha portato alla crescita del suo impegno, non solo sul piano della difesa della fede e dell’assistenza al prossimo, ma anche su quello della tutela del suo patrimonio artistico-culturale, senza disgiungere un nuovo interesse verso le manifestazioni artistiche in generale. Fioriscono in breve tempo il Museo di Rodi, la mostra del Piranesi, i restauri di Forte Sant’Angelo a Malta, la creazione dell’Accademia Internazionale Melitense, la pubblicazione di una nuova storia dell’Ordine, e l’attuale mostra di opere pittoriche contemporanee realizzate sul piano dei contatti diplomatici esistenti. L’occasione di questa esposizione è stata data dalle celebrazioni legate all’ingresso dell’Ordine nel suo decimo secolo di vita. Le pittrici che vi espongono, infatti, non solo appartengono a tre diverse nazionalità – dell’Honduras, del Portogallo, della Spagna –, ma le rappresentano con ufficialità, essendo anche le consorti di Ambasciatori accreditati presso il Sovrano Ordine. L’arte, perciò, e la diplomazia, strettamente congiunte in questo caso, per aiutarci a commemorare un evento per il quale ci si è mobilitati, ovunque nel mondo sventoli la Croce Ottagona. Sono certo che l’iniziativa troverà l’accoglienza più favorevole sia da parte dei nostri Cavalieri, convenuti molto numerosi a Roma, in questo mese di giugno, da ogni parte del mondo, sia da parte di quanti guardano all’arte con competenze specifiche. Lieti tutti di salutare tre artiste di fama, che ci hanno proposto, nel rispetto della loro individualità artistica, alcune fra le loro opere più insigni, alle quali insieme al più vivo ringraziamento, va anche l’apprezzamento per la loro silenziosa ma essenziale presenza accanto ai rispettivi consorti nell’alto incarico diplomatico che ricoprono. |