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Alla presenza di S.E. il Gran Cancelliere, Conte Don Carlo
Marullo di Condojanni, in rappresentanza di S.A. Em.ma il
Principe e Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie, è stato
presentato, al Circolo Unione di Napoli il volume dal titolo
“Gregorio Carafa Gran Maestro dell’Ordine di Malta” di Maria
Sirago per la Collana “Melitensia”. Presenti S.E. il Gran
Priore di Napoli e Sicilia, Fra’ Antonio Nesci e il Prof.
Cosimo Damiano Fonseca, Direttore della Collana.
Epoca di grande
transizione sia per l’Ordine di Malta, sia per la comunità
internazionale, si rivelò la seconda metà del 1600; un arco
storico ripercorso con attento studio filologico e con una
preziosa documentazione scientifica da Maria Sirago
attraverso le testimonianze di vita di Gregorio Carafa, dal
suo “Generalato delle Galere” 1655-1657, con le due
splendide vittorie dei Dardanelli nella “Guerra di Candia”
contro la crescente espansione musulmana, “alla
partecipazione all’organo di governo più importante
dell’isola, il Consiglio, nel quale si rese ammirabile”
1658-1680, e durante il quale mise al servizio dell’Ordine
la sua lunga esperienza di strategia militare e, non meno,
di mediazione politica sia all’interno dell’Ordine stesso,
sia nello scacchiere internazionale, in particolare nella
logorante “Guerra di Messina” in aiuto agli spagnoli.
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E fu proprio la
necessità di risollevare le sorti di Malta, “in una
situazione di crisi economica generale”, dovuta anche al
“lungo magistero di Niccolò Cottoner, così fervido di opere
di architettura, magnifico per fasto e ricchezze”, che
spinse i Cavalieri ad “eleggere un uomo dalla forte
personalità”, in grado di far fronte alla situazione
politica europea, dal nuovo fronte di espansione musulmana
aperto in Polonia, alla difesa del bacino del Mediterraneo,
alla disperata riconquista dei Balcani.
“La notizia della sua elezione fu accolta favorevolmente da
tutte le corti europee, i cui sovrani si affrettarono ad
inviare lettere di felicitazioni”, sottolinea la Sirago in
virtù dei suoi approfonditi studi documentali e delle sue
numerose pubblicazioni che abbracciano in gran parte il XVI
e il XVII secolo. Quell’uomo dalla forte personalità, che
“il aime la justice, et la fait excercer fort prontuellment;
il à toutes les qualiteés d’un grand Souverain”, non
affronterà soltanto il potenziamento delle fortificazioni di
Malta, il risanamento economico, ma, oltre ad arginare o a
respingere ogni strategia espansionistica musulmana,
riuscirà a coagulare intorno alla Sacra Religione gli
interessi, spesso discordanti, delle potenze dell’epoca. E’
indicativa la proposta dell’ambasciatore d’Olanda presso la
corte d’Austria, protestante, aggiunge l’autrice
illustrandone la lettera, in merito alla creazione di
un’armata navale cristiana, sotto la bandiera dell’Ordine e
il comando dei suoi generali. Era il 1689, Fra’ Gregorio
Carafa, nonostante fosse malato e anziano, si pose al
servizio dei superiori interessi della Comunità
internazionale, potenziando la flotta, raccogliendo nuove
milizie, nei carismi della tuitio fidei, dell’obsequium
pauperum, nel ritorno simbolico ad una mai dimenticata
“casa” spirituale, l’Ospitium di Gerusalemme. Ma il suo
viaggio terminò pochi mesi dopo, nel 1690.
L’autrice non indica
colui che fu il suo successore, Fra’ Adriano di Wignacourt,
un’altra imponente, storica figura di Gran Maestro e di
Sovrano. Ma questa è ben lungi dall’essere una lacuna; Maria
Sirago lo indica nel contesto dell’elezione di Carafa, dieci
anni prima, come a presagio, e certamente come disegno della
provvidenza per quella continuità istituzionale che, anche
nelle difficoltà della
transizione e nelle
crisi di identità, indica al Cavaliere di San Giovanni la
strada per proseguire il suo viaggio tra le necessità e le
sofferenze umane, nella “prosa del mondo” e
nell’universale-umano che è anche “poesia del cuore”. (Novalis)
Il Gran Cancelliere,
prendendo la parola, alla fine, ha tenuto ad evidenziare
quanto significative siano le iniziative culturali del Gran
Priorato di Napoli e Sicilia, che ben si inquadrano
nell’attuale sforzo del Gran Magistero per il recupero della
memoria del passato dell’Ordine attraverso iniziative
culturali. |