Sintesi /Abstract

La visione politica di Carlo V viene analizzata da molteplici punti di vista. Luis de Llera dà molto rilievo alle questioni di carattere ideo-logico e culturale che agitarono profondamente l'Europa del Rinascimento. In particolare 1'autore sottolinea l'influsso di Erasmo nei confronti dell'imperatore e nel mondo ispanico. Nota che la teologia cristologica erasmiana si manifestò in un mondo predisposto ad accoglierla e profondamente influenzato dall'azione del Cardinale Cisneros, capace di creare i fondamenti sia della Riforma e della Controriforma nel campo religioso-politico, così come nel campo culturale aveva promosso molti riferimenti utili sia all'Umanesimo che al Rinascimento.

  Sullo sfondo comunque dell'azione imperiale si avvertono costantemente la presenza di Lutero e le lacerazioni che la sua opera determinavano nel corpo della cristianità. Si riconosce peraltro che, pur nei duri contrasti dogmatici dell'epoca, il dibattito intellettuale fu sempre vivissimo e con uso della libertà forse superiore a quella che si sarebbe potuto esercitare nel Seicento e nel Settecento. L'autore non trascura nella valutazione complessiva dell'opera di Carlo V il ruolo che potrebbero aver avuto aspetti contrastanti del suo carattere. Vicino ad una volontà di ferro e a un profondo senso del dovere, vengono ricordati evidenti stati depressivi, inesplicabili abbandoni e delusioni paralizzanti che determinarono a volte conseguenze negative nella straordinaria opera dell'imperatore.

 

  Charles V 's political vision is analysed from many angles. Luis de Llera highlights the ideological and cultural issues which so profoundly motivated Renaissance Europe. The author also stresses the influence of Erasmus on the emperor and the Spanish world. He notes that Erasmus's Christological theology was elaborated in a world ready to receive it and greatly influenced by the action of Cardinal Cisneros. This theology created the foundations of both the Reform and the Counter Reformation in the religious and political fields, just as in the cultural field it had provided many references useful both to Humanism and the Renaissance. Hovering behind the emperor's action, however, there is the constant presence of Luther and the lacerations that his work caused in the body of Christianity. Nonetheless, it is recognised that, even during the great dogmatic confrontations of the epoch, the intellectual debate was extremely alive with a freedom perhaps greater than was to be enjoyed in the 17th and 18th centuries. In his overall evaluation of Charles V's achievements the author does not neglect the role that the conflicting aspects of his character could have played. Alongside an iron will and a profound sense of duty, there were evident states of depression, inexplicable moments of denial and paralysing delusions that sometimes had negative consequences on the emperor's extraordinary achievements.

 
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