a profondi cambiamenti socio-politici: ricordiamo l'invenzione della stampa che determinò un'improvvisa diffusione della cultura; l'uso della polvere da sparo per le armi da fuoco, che modificò le precedenti tecniche di guerra e cambiò, in modo sostanziale, la tattica bellica; ricordiamo soprattutto la scoperta dell'America, la cacciata degli arabi e degli ebrei dalla Spagna, e l'apertura di nuove rotte transoceaniche che aprirono nuove e impensabili vie commerciali e nuove conquiste; infine la protesta luterana che rivoluzionò il fideismo religioso, producendo immani fratture socio-culturali. La figura del Gattinara campeggia nella vicenda diplomatica-politica di questo grande periodo storico. In effetti Mercurino partecipò, da protagonista, in rappresentanza dei suoi sovrani, a tutte le vertenze e a tutti gli accordi politici e legali dell'Europa del primo Cinquecento, consigliando e guidando il giovanissimo imperatore Carlo in un universo di potere ambizioso e subdolo, nel quale era regola consueta mutare, all'occorrenza, alleati e protettori, come era normale venir meno agli impegni solennemente assunti. Rimane da chiedersi come sia successo che uno sconosciuto giurista del Foro torinese, proveniente da una nobile ma poco conosciuta famiglia piemontese di provincia, abbia potuto giungere ad una posizione così importante e prestigiosa. Chi era, come nasce la fortuna politica di Mercurino Arborio di Gattinara?

  Prima di ricostruire, anche se brevemente, l'iter biografico e l'ascesa politica del grande personaggio, certamente uno dei massimi statisti del Rinascimento, dobbiamo dire che solo in questi ultimi decenni si è cercato di far luce intorno alla grande figura del Cancelliere. Gli storici si sono interessati a Mercurino di Gattinara con notevole ritardo e in modo frammentario, a parte il lodevole tentativo compiuto da Carlo Bornate nel 1915 di fornire uno studio organico e sistematico dello statista. Fino a quella data esistevano solo le note dedicate a Mercurino da Karl Brandi nel suo libro

sull'imperatore3, del 1937; note certamente insufficienti a ricostruire la portata della laboriosa e moderna visione politica espressa dal gran cancelliere, l'uomo che comunque il Brandi definì come l'educatore di Carlo V e colui che seppe ispirare al giovane monarca la visione europeista della sua politica. Successivamente, in questo lento sforzo d'informazione e ricostruzione storica e biografica, appare fondamentale, oltre l'opera generale sull'imperatore di M. Fernández Álvarez4, del 1966, l'apporto dato nel 1980, nella ricorrenza del 450 anniversario della sua morte, dagli interventi presentati al "Convegno di studi storici su Mercurino Arborio di Gattinara"5, e quindi il contributo scientifico recato dalle conferenze tenute a Barcellona, convegno che ebbe come fatto rilevante la consegna degli archivi della casa dei marchesi all'Archivio pubblico di Vercelli e, quindi, il suo libero accesso e la possibilità della sua consultazione. La documentazione superstite dell'Archivio familiare, pur nella sua frammentarietà, non solo mostra la figura del gran cancelliere di Carlo V, continuamente e direttamente coinvolta nelle più importanti e delicate questioni politiche del tempo, ma consente anche di esplorare aspetti finora negletti della sua attività, la cui conoscenza non può più essere trascurata per un ritratto veramente completo del principe architetto dell'impero di Carlo V. Risultato è una serie di lavori ad opera di Luigi Avonto, incentrati sulla politica del Gattinara con le colonie americane6, e ancora gli studi di M. Cassetti, F. Ferretti, e l'apporto e l'impulso dato dalla conoscenza dei materiali a completamento dell'opera storica del professor John M. Headley7, dell'Università della North Carolina, il quale ha esplorato varie fonti archivistiche sparse per l'Europa.

In ogni modo, in questa rassegna dei contributi alla conoscenza dell'opera e della figura del Gattinara, merita soprattutto ricordare la pubblicazione del libro della citata Autobiografia del Gattinara, tradotta e annotata con cura da Giancarlo Boccotti, del 1991; dove


[3] Carlo V (trad. it., Torino, Einaudi, 1961). L'opera originale in tedesco fu pubblicata a München nel 1937.
[4] La España del emperador Carlos V , in Historia de España, dirigida por R. Menéndez Pidal (il quale nello studio preliminare ripropone la polemica sull'importanza esercitata dal Gattinara su Carlo V), t. XX, Madrid, Espasa-Calpe, 1966.
[5] I saggi apparsi negli "Atti del Convegno di studi su Mercurino Arborio di Gattinara", Società Storica Vercellese-Associazione Culturale di Gattinara (Gattinara, 4-5 ottobre 1980), Vercelli, 1982, sono i seguenti: L. Avonto, Documenti sulle Indie Nuove nell'Archivio di Mercurino Arborio di Gattinara, Gran Cancelliere di Carlo V; M. Capellino, Mercurino Arborio di Gattinara tra gioachismo ed erasmismo; M. Cassetti, Fonti archivistiche su Mercurino Arborio di Gattinara; F. Ferretti, La famiglia Arborio di Gattinara. Nascita ed età giovanile di Mercurino; J.M. Headley, Toward the Historical Recovery of Charles V's Grand Chancellor: Problems, Progress, Prospects; G. Parodi, S. Giovanni a Porta Latina, titolo cardinalizio di Mercurino Arborio di Gattinara; G. Rosso, Le due fondazioni religiose del cardinal Mercurino in Gattinara: il monastero delle Clarisse e il convento dei Lateranensi di S. Pietro.
[6] Oltre alla pubblicazione, in collaborazione con M. Cassetti, dell'importante catalogo della mostra documentaria, Il cardinale Mercurino Arborio di Gattinara, Gran Cancelliere di Carlo V, Archivio di Stato di Vercelli 1984 (già stampata a Usmate, 1980), cfr. l'importante volume Mercurino Arborio di Gattinara e l'America, Biblioteca della Società Storica di Vercelli, Vercelli, 1981.
[7] Cfr. Gattinara, Erasmus, and the Imperial Configurations of Humanism, in "Archiv für Reformationsgeschichte", 71, 1980.

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