La
tematica che abbiamo scelto per iniziare le attività
dell'Accademia a Forte Sant'Angelo è quella appassionante
dell'arrivo dei cavalieri di San Giovanni a Malta. Un avvenimento
storico decisivo che avrebbe avuto straordinarie conseguenze
nella storia dell'Ordine ed in quella dell'isola.
Vari problemi sono connessi all'arrivo dei
Cavalieri a Malta.
Innanzitutto se Malta venne considerata tappa
transitoria, intesa come base militare per tentare di recuperare
l'amatissima Rodi, la cui perdita costituirà sempre per
gli Ospitalieri un cocente dolore; oppure se l'isola venne intesa
fin dal primo momento come sede stabile e permanente per l'Ordine.
Forse la prima ipotesi è la più probabile se consideriamo
che la flotta venne messa subito in assetto di guerra e spedita
a Modon nel sud della Grecia per creare una base da cui puntare
poi verso Rodi. La dura sconfitta che ne conseguì fu
probabilmente l'elemento decisivo che spinse il Gran Maestro
Filippo de Villiers de l'Isle Adam ad abbandonare questo progetto
e a dedicarsi a consolidare la presenza dell'Ordine a Malta.
Un'altra questione è quella di come
i cavalieri vennero accolti dalla popolazione. Se come elemento
perturbatore che veniva a rompere l'equilibrio del potere della
nobiltà locale, o piuttosto se come tutela per la popolazione
praticamente indifesa di fronte alle frequenti scorrerie saracene.
Probabilmente nei due modi, forse con più entusiasmo
da parte della popolazione dell'isola che nei cavalieri vedevano
una maggiore difesa rispetto alla costante minaccia mussulmana,
piuttosto che dai potentati che vedevano in tal modo ridurre
il proprio ruolo. Un problema che in ogni caso va considerato
in una visione complessiva, giacché sentimenti e situazioni
nei duecento sessanta anni della presenza dei cavalieri tendono
a variare creando varie forme e gradi di integrazione tra le
due comunità, momenti di intesa ed altri di contrasto.
Certamente con l'arrivo dei cavalieri si inizia
un periodo straordinario che coinvolge ogni campo, a partire
dallo sviluppo urbanistico dell'isola che inizia a trasformarsi
proprio qui in questa piccola penisola dove i cavalieri iniziarono
a fortificarsi, a porre il convento, la chiesa e l'ospedale.
Tra i successori di Filippo de Villiers de
l'Isle Adam, che muore a Medina quattro anni dopo essere giunto
a Malta, ebbe un significativo ruolo il Gran Maestro spagnolo
Juan de Omedes che impostò il problema di Birgu, di forte
Sant'Angelo e della difesa complessiva dell'isola a cui dette
un contributo essenziale l'architetto italiano Adeodato Ferramolino.
Naturalmente l'Ordine che giunge a Malta non
era una nuova istituzione, ma una complessa struttura politico-militare
con una precisa vocazione ospitaliera che, pur restando fedele
ai propri presupposti deve adattarsi ad una situazione completamente
nuova. Un'istituzione che si evolve
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che si confronta con la realtà
circostante fin dalla sua nascita. Abbiamo pensato che la persona
più adatta per mostrarne l'evoluzione, i suoi caratteri
fondamentali e le varie fasi del suo sviluppo storico, con particolare
riferimento alla vocazione ospitaliera, dovesse essere Antony
Luttrell del quale conosciamo da tempo i suoi studi su molteplici
aspetti della storia dell'Ordine. Il prof. Luttrell ci spiegherà
come l'Ordine nato in Palestina come istituzione ospitaliera
manterrà questo suo carattere sia a Rodi che qui a Malta,
un'evoluzione che comporta anche una straordinaria capacità
di adeguamento alla situazione nella quale l'Ordine opera che
costituisce una caratteristica che ha mantenuto fino ai nostri
giorni.
Un Ordine militare che già a Rodi è
divenuto essenzialmente marinaro e che a Malta trova il porto
naturale migliore del Mediterraneo e che ha nella propria flotta
e nella propria marineria uno degli aspetti più significativi.
Un campo che abbiamo affidato a Hugo O'Donnel y Duque de Estrada,
conde de Lucena, direttore dell'Instituto complutense de estudios
de la Orden de Malta, storico sia della marina di Spagna che
di quella dell'Ordine.
Una risposta al problema che ci siamo posti
sull'arrivo dei cavalieri a Malta e sul processo di integrazione
nell'isola ci verrà data dalla relazione del prof. Victor
Mallia Milanes, dell'Università di Malta che si chiede
nello stesso titolo della sua relazione se gli Ospitalieri a
Malta costituirono un mondo a parte, o si integrarono e come
nella realtà locale.
Il convento, la chiesa, l'ospedale e le difese
militari furono le prime preoccupazioni dell'Ordine una volta
giunto a Malta. Tutte queste opere così come in quelle
a carattere civile che seguirono, ebbero presto anche una specifica
valenza artistica nei vari campi, argomento che sarà
oggetto della relazione del prof. Mario Buhagiar uno dei maggiori
esperti in questo settore.
Infine il cavaliere inteso come persona, con
le sue motivazioni, i suoi sentimenti la sua cultura e le sue
aspirazioni. Abbiamo sempre detto e ne siamo assolutamente convinti
che l'Ordine di San Giovanni è un Ordine che ha radici
ben solide nel proprio passato, ma che vive integralmente la
propria epoca e si proietta nel futuro. Sugli aspetti interiori
del cavaliere, sulla sua mentalità, sul suo animo interverrà
il professor Nigro dell'Università di Messina.
I cavalieri giunsero qui nell'autunno inoltrato
del 1530, più o meno in questi giorni, era il 26 ottobre.
Si misero subito all'opera iniziando proprio in questa penisola
di Birgu i propri lavori. Affrontando questo tema speriamo che
possa essere di buon auspicio per l'inizio delle attività
dell'Accademia internazionale melitense.
In ogni caso, oggi come allora, porremo in
questa nuova opera passione, volontà, rigore |