P R E M E S S A
Seguendo l’esempio di molti genealogisti, che, dai
più re-
moti tempi ad oggi,hanno compilato e pubblicato
dotte genea-
logie, anche io ora, con le mie modeste possibilità
di studioso
in tale materia, mi cimento a dare alte stampe
questo breve
studio storico -- genealogico sulla famiglia Marullo
di Sicilia,
alla quale ho l’onore di appartenere, confortato dal
pensiero che
la mia fatica possa riuscire interessante a coloro
che portano
lo stesso mio nome, ed a qualche cultore di patrie
memorie.
Per circa trenta anni ho indefessantemente cercato e
rintrac-
ciato in vari Archivi d’Italia i documenti che ho
raccolto e su
cui si basa questo lavoro.
Tale mia lunga ricerca è stata causata dal fatto che
i ter-
remoti del 1783 e del 1908, gli eventi bellici del
1848 ed i moti
insurrezionali di quell’epoca, avevano distrutto
interamente lo
Archivio del Senato di Messina. Fu giocoforza quindi
svolgere
il lavoro d’indagine nello Archivio di Stato di
Palermo, in quello
di Napoli, e, successivamente, negli altri di Roma e
di La Vallet-
ta (Malta); ma spinto del vivo desiderio di onorare
il nome dei
miei avi, non ho esitato a sobbarcarmi, con lieto
animo, per vari
decenni, alta non indifferente fatica, ed alle spese
ingenti che
la raccolta di atti e di notizie hanno richiesto.
Mio unico obbiettivo nel compilare questo studio è
stato
quello di ricordare vicende familiari tristi e
liete, di segnalare
alla attenzione del Lettore i nomi di quelle persone
che appar-
tennero atta famiglia Marullo, dalle origini alla
fine del secondo
XVIII, sia di coloro che si resero illustri e
benemeriti, come de-
gli atti che non compirono nella toro esistenza
azioni merite-
voli di speciale menzione, ed ebbero la sola
missione di traman-
dare nobilmente il nome e non fare morire tale
stirpe.
Quasi tutti gli storici ed araldisti che si
occuparono della
famiglia Marullo di Sicilia, le assegnarono
remotissime origini
romane dell’eta consolare e imperiale, facendola
alcuni discen-
dere da Lucio Cornelio Merula, console nel 194 a.
C., altri da
Marullo, consigliere dell’Imperatore Decio nel 260
di C., altri
ancora considerandola linea superstite della casa
imperiale dei
Gordiani.
Certamente coloro che lasciarono nei loro scritti
tali notizie,
e furono storici chiari e genealogisti di valore
come l’Aprite,
l’Ansatone, il Villabianca. il Galluppi, il Candida
Gonzaga ecc.
ecc., dovettero avere gli elementi necessari a
sostegno delle loro
asserzioni, elementi che fino a me non sono giunti,
e per questo
sono dolente di non essere in grado di soffermarmi
su questo
punto.
Tuttavia le fonti cui mi è stato dato di attingere
mi mettono
in grado di affermare che la famiglia di cui
trattasi apparve
chiara fin dall’epoca normanna, e tra i principali
personaggi
di essa si ricordano: Guglielmo, Rettore di Taormina
alla fine
del regno di Ruggero; Martino, esiliato
dall’Imperatore Arrigo
Svevo nel 1194 perché partigiano dei Normanni;
Pietro, Scudie-
ro Maggiore di Federico II; Andrea, Regio
Consigliere; Giacomo,
Governatore della Sardegna.
Ma quantunque l’esistenza di questi personaggi sia
stori-
camente provata, non mi e stato possibile trovare la
documen-
tazione che provi la comunità di origini tra tali
uomini insigni
e la casata di cui mi occupo.
Tale carenza di atti mi obbliga a segnare come
stipite di
questa genealogia Giovanni Marullo, vissuto dalla
seconda metà
del ‘300 at 1434.
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