Il Sovrano Militare Ordine di Malta,
nel rallegrarsi con il Segretario Generale per l'alto
contenuto morale e di indirizzo del suo discorso vuole
ricordare, con grande umiltà, ai Capi di Stato e ai Capi di
Governo qui convenuti, alcune priorità, nella convinzione
che, proprio tornando a casa, come ha detto il Segretario
Generale, essi profondano tutte le loro energie, utilizzando
i loro poteri, affinché differenze e omissioni si attenuino
specialmente in questa fase della storia dell'umanità in cui
la globalizzazione dei mercati, se non governata
adeguatamente, può condurre ad un aggravamento degli
equilibri esistenti, rendendo più ricchi i paesi già ricchi
e più poveri quelli già poveri .
Molto dipenderà dal modo in cui saranno sfruttate le nuove
biotecnologie applicate all'agricoltura, che non dovranno
divenire una nuova miniera per lo sfruttamento da parte di
pochi Paesi già ricchi e potenti, ma dovranno essere messi
al servizio dell'umanità, nel rispetto, in ogni caso delle
fondamentali leggi della natura.
(...)
Se guardiamo pertanto con grande speranza ai progetti per
la riduzione della fame nel mondo, per il miglioramento
della qualità della vita, attraverso una almeno sufficiente
alimentazione e somministrazione dei farmaci, bisogna non
perdere di vista, al di là degli aspetti della
sopravvivenza, quel che attiene all'elevazione spirituale
dell'uomo, sotto il profilo intellettuale e quindi il
diritto all'istruzione, sotto il profilo sociale e quindi il
venir meno di ogni discriminazione, sotto il profilo del
diritto a vivere con le garanzie necessarie, anche sul piano
della giustizia nel significato più alto di questa parola.
(...)
Anche gli Stati cosiddetti civili, in questo mondo che si
affaccia la nuovo millennio, sono purtroppo talvolta in
ritardo nel garantire ai popoli una giustizia efficace. Essi
professano, bensì una formale adesione alla carta dei
Diritti dell'Uomo, ma calpestano poi tali diritti tutte le
volte che non garantiscono processi rapidi e permettono nei
giudizi penali l'utilizzazione di forme di carcerazione
preventiva, senza limiti (violando così, di fatto, il
basilare principio di civiltà giuridica della presunzione di
innocenza fino a condanna definitiva).
(...)
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