(Rivista Internazionale - Dicembre 1994: L'Udienza al Corpo Diplomatico - 1/1)

Nel Mondo

L'Udienza al Corpo Diplomatico

«Nell'anno che si è appena concluso», ha detto S.A. Em.ma il Principe e Gran Maestro al Corpo Diplomatico convenuto il 17 gennaio al Palazzo Magistrale a Roma per i tradizionali auguri di Capodanno, «le forze del male, nonostante gli impegni degli uomini di buona volontà, non sono state fermate. L'individualismo senza freni, i nazionalismi esasperati, l'intolleranza etnica e religiosa, flagelli del nostro tempo, hanno condannato gli uomini alla violenza, alla miseria e all'emarginazione». «Certo», ha rilevato, «la diplomazia internazionale ha cercato qualche via d'uscita, con le intese di pacificazione nell'Africa del Sud, in Palestina e nell'Irlanda del Nord, ma sono state messe non di rado in pericolo dagli estremisti delle stesse parti in causa. Senza parlare - ha aggiunto dei conflitti sociali e etnici le cui vittime non sono assistite da organismi nazionali o internazionali, a difesa anche soltanto della loro condizione di persone umane: come le sventurate popolazioni della Bosnia, le cui sofferenze sono moltiplicate da deliberate volontà politiche di potenza e di genocidio».

Roma, Palazzo Magistrale. Gli stretti legami di cooperazione tra l'Italia e il Sovrano Ordine, cui ha fatto riferimento il Principe e Gran Maestro durante l'Udienza, sono stati al centro dei colloqui del Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro, con le Alte Cariche dell'Ordine, in occasione della visita dei Capo dello Stato Italiano al Gran Maestro. Nella foto (a sinistra), il Presidente con il Ricevitore dei Comun Tesoro, Conte Don Carlo Marullo di Condojanni.
Palazzo Magistrale: (Foto a destra) Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran Maestro rivolge la sua allocuzione ai Membri dei Corpo Diplomatico accreditato presso l'ordine, rispondendo agli auguri rivoltigli dal Decano, l'ambasciatore di Costa d'Avorio Joseph Amichia.

Nonostante tutto questo, però, ha proseguito il Gran Maestro, «divisi fra l'amarezza e la speranza, noi non disperiamo. L'Ordine di Malta, senza nessuno spirito di parte, continua a impegnarsi dovunque, nella sua azione umanitaria, adottando il solo rimedio che non è un principio astratto ma che sa invece applicarsi concretamente alle necessità e ai diritti degli uomini: la solidarietà». E' in questo ambito e per meglio servire questo principio, ha sottolineato Fra' Andrew Bertie, che il Sovrano Ordine ha continuato ad allacciare nuove relazioni diplomatiche con la Croazia, la Slovenia, la Lituania e la Federazione Russa - rinforzandole, con le visite del Gran Maestro, in quei Paesi dove già esistevano, come a Budapest, a Praga, a Vienna, in Belgio, in Spagna, in Portogallo; senza dimenticare l'intensificazione dei rapporti con l'Italia, soprattutto nell'ambito della Protezione Civile. Sostiene questi impegni, ha concluso il Gran Maestro, la generosa disponibilità dei 10.500 Cavalieri di Malta, chiamati a elaborare, sia attraverso il governo centrale, sia attraverso i loro organismi rappresentativi, nuove strategie in vista del Terzo millennio cristiano: sarà con queste, aggiornando le proprie istituzioni, sviluppando la spiritualità e modernizzando tutte le strutture operative, che il Sovrano Ordine affronterà l'avvenire: in difesa come sempre della fede e al servizio di tutti quelli che soffrono

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