(Rivista Internazionale - Dicembre 1996: Dalle Strategie alla Riforma - 1/4)
Dalle Strategie alla Riforma
Carlo Marullo di Condojanni
Ricevitore del Comun Tesoro
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New york. L'Amb. Conte Don Carlo Marullo di Condojanni, Osservatore Permanente dell'Ordine presso le Nazioni Unite, e ricevitore del Comun Tesoro, durante l'udienza al Palazzo di Vetro con il Segretario Generale dell'Assemblea, Boutros Boutros Ghali. L'Amb. Marullo ha presentato le Lettere Credenziali dell'Ordine il 23 Ottobre. |
Se le origini dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni sono avvolte nella leggenda, ben definite sono invece le origini dell’esistenza giuridica dello stesso Ordine, che già nel 1099 conta riconoscimenti e privilegi ricevuti dal Regno Latino di Gerusalemme, cui segue la «Bolla Pontificia» di Pasquale II del 1120, che gli conferisce caratteristiche di autonomia nei confronti delle Autorità religiose e laiche nel territorio della sua azione. Da queste fonti derivano successivamente i poteri sovrani che l’Ordine di San Giovanni viene, via via, chiamato ad esercitare su Rodi e poi su Malta, dando origine ad una vera e propria diplomazia melitense in servizio presso tutti gli Stati cristiani; e ciò nella sua funzione di difesa della cristianità, nel momento della lotta contro gli infedeli.
L’Ordine era, a quell’epoca, una potenza marinara ed esercitava un peso politico determinante nello scacchiere del Mediterraneo. Occupata l’isola di Malta da Napoleone nel 1798, per poi essere ceduta nel 1800 all’Inghilterra, l’Ordine, dopo aver risieduto temporaneamente a Messina, a Catania e a Ferrara, si stabilì a Roma, rivendicando, peraltro, la sovranità maltese e partecipando con propri Delegati con rango diplomatico ai Congressi che si tennero agli inizi dell’800. Da Amiéns, a Parigi, Aachen, Verona, fino a quello di Vienna.
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Valletta. Malta Il secondo seminario del programma Strategie dell' Ordine tenutosi nel 1993. |
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Valletta. Malta S.A. Em.ma il Principe e Gran Maestro, Fra' Andrew Bertie, insieme con l'Amb. Conte Don Carlo Marullo di Condojanni, Ricevitore del Comun Tesoro, il Barone Albrecht von Boeselager, Ospedaliere, e l'Amb. Barone Felice Catalano di Melilli, Gran Cancelliere, al Forte Sant'Angelo a Valletta in occasione della cerimonia religiosa svoltasi prima del Seminario. |
Taluni rapporti diplomatici, in specie quello con l’Austria, allora la più importante tra le
potenze cattoliche, continuarono senza soluzione di continuità ad onta della perdita delle
isole maltesi e nel tempo si accrebbero fino a raggiungere le attuali 72 Rappresentanze Diplomatiche.
È evidente che, attualmente, le immunità e privilegi diplomatici di cui l’Ordine gode nel mondo sono al servizio dei fini umanitari perseguiti ovunque si richieda assistenza ospedaliera anche in occasione di guerre o calamità naturali.
La dottrina internazionalista avvicina, infatti, la posizione dell’Ordine a quella della Santa Sede, sul piano ovviamente degli astratti principi giuridici e non già dell’effettivo peso politico-diplomatico.
Da ciò si evidenzia la caratteristica dei riconoscimenti diplomatici, che sono il risultato di rapporti ormai secolari con gli Stati cattolici. Ma è interessante rilevare che oggi, in verità, anche Stati non cattolici come l’Egitto, il Marocco, la Tailandia, o marxisti come Cuba, intrattengono rapporti a livello diplomatico con l’Ordine.
In tale lungo cammino non sfugga, e mi piace ribadirlo, che l’esercizio delle prerogative sovrane è stato sempre legato all’azione ospedaliera e militare in difesa della Fede e che tali fini rappresentano la costante delle fonti cui si ispira l’ordinamento giuridico dell’Ordine, dal tempo della Regula del 1145 alle attuali Costituzioni.
Gli aggiornamenti della Regula trovarono organica collocazione nel Codice di Rohan, tuttora richiamato nella vigente Carta Costituzionale del 1961.
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