(Rivista Internazionale - Dicembre 1996: World Summit FAO - 1/1)

FAO

DICHIARAZIONE DELLA DELEGAZIONE DEL SOVRANO ORDINE DI MALTA
Vertice Mondiale sull'alimentazione
Il 13 novembre una Delegazione dell’Ordine, guidata dall’Ospedaliere, Barone Albrecht von Boeselager, ha preso parte al World Food Summit della FAO, tenutosi a Roma dal 13 al 17 Novembre 1996.

Barone Albrecht von Boeselager
Ospedaliere

Roma. Palazzo FAO. L’Ospedaliere dell’Ordine, Barone Albrecht von Boeselager, in rappresentanza dell’Ordine al Vertice Mondiale della FAO, espone la Dichiarazione Ufficiale dell’Ordine.

Il Sovrano Ordine di Malta saluta l’iniziativa del Vertice Mondiale sull’Alimentazione e l’iniziativa mondiale degli stati e di molte organizzazioni al fine di ridurre la fame, una delle peggiori sventure dell’umanità. Come espresso nella dichiarazione programmatica finale, la situazione odierna è inaccettabile, nonostante i grandi progressi tecnologici, ci sono ancora 800 milioni di persone che soffrono la fame ed in modo particolare molti bambini sono soggetti a danni fisici e mentali permanenti dovuti alla malnutrizione. Questa situazione porta alla privazione dei diritti umani e della dignità, nonché a tensioni e agitazioni sociali.
Il Sovrano Ordine di Malta è la più antica istituzione benefica del mondo ed ha lo scopo - immutato sin dalla sua fondazione, risalente a 900 anni fà - di combattere la povertà e la miseria del mondo. A partire dal 1983 l’Ordine è stato invitato ufficialmente dalla 22ª Seduta della Conferenza ad inviare un Osservatore alle Sedute future della Conferenza e del Consiglio. Le nostre attività si focalizzano principalmente nel campo delle cure sanitarie e sociosanitarie.

Roma. Palazzo FAO. Il Direttore Generale della FAO, Jacques Diouf.

È così che la nostra bianca croce ottagona è diventata il simbolo della speranza, della considerazione dei diritti umani e del rispetto della dignità di bisognosi in molti ospedali, cliniche, dispensari e campi profughi, gli handicappati e gli anziani soli, i lebbrosi e le vittime di catastrofi e guerre.
In questo senso affrontiamo incessantemente il flagello della fame. Sulla base della nostra esperienza in azioni di soccorso per popolazioni colpite da catastrofi, guerre e conflitti non internazionali, noi condanniamo come intollerabile il fatto che la morte per fame di parti della popolazione e dei profughi ed il rifiuto di aprire una possibilità di prestare soccorso, continuino ad essere utilizzati come strumento politico o militare.
Recentemente per tali motivi ci siamo dovuti impegnare nella ex-Jugoslavia e adesso per la seconda volta in Zaire/Ruanda.
Nel partecipare agli sforzi per la messa al bando a livello internazionale delle mine anti-uomo, abbiamo ripetutamente evidenziato le conseguenze disastrose per l’agricoltura dovute alla contaminazione di intere regioni con questi ordigni.
Riteniamo necessario riconsiderare la politica delle sanzioni economiche al fine di non attuare più tali sanzioni se in questo modo vengono esposti alla fame soprattutto i segmenti più poveri della popolazione mentre l’élite ne è toccata appena.

Roma. Palazzo FAO S.A. Em.ma il Principe e Gran Maestro, Fra’ Andrew Bertie durante la visita alla sede generale della FAO, il 3 giugno, dove si è incontrato con il Direttore Generale Diouf.

Siamo molto preoccupati del fatto di dover continuare a mantenere mense per i poveri nei cosiddetti paesi sviluppati al fine di garantire un pasto giornaliero alla popolazione appartenente alle fasce più povere.

Milano. Membri del Corpo Militare dell’Associazione Italiana dell’Ordine, mentre caricano viveri in un container destinato per le missioni umanitarie dell’Ordine in Bosnia.

Molto spesso la malnutrizione deriva anche dall’ignoranza. In questi casi è indispensabile fare sforzi maggiori per dare alla popolazione un’istruzione migliore sulla necessità di una nutrizione adeguata. A questo riguardo sottolineiamo anche la necessità di collaborare con i capi religiosi che godono della fiducia e dell’autorità necessarie per far comprendere alla popolazione l’esigenza di attuare misure sociali per la riduzione della fame e suscitare il desiderio di una maggiore istruzione. Il Sovrano Ordine di Malta è anche pronto a cooperare in futuro con Stati e Organizzazioni non governativi per fare la sua parte nel mitigare la povertà.

Roma. Palazzo FAO. L’Osservatore Permanente aggiunto dell’Ordine presso la FAO, Don Giuseppe Bonanno, Principe di Linguaglossa.

A questo fine ci affidiamo da un punto di vista operativo agli enti ed alle organizzazioni di soccorso dell’Ordine che si sono sviluppate a livello mondiale sotto l’egida del Sovrano Ordine di Malta. Più di 10.000 membri e 100.000 volontari nonché circa 10.000 impiegati nelle opere dell’Ordine operano in più di 90 Stati. Quindi le nostre attività di soccorso hanno avuto un’espansione negli ultimi decenni come mai prima nel corso dei nostri 900 anni di storia. Il nostro status di soggetto sovrano di diritto internazionale con rapporti diplomatici con 71 stati, lo status di osservatore ufficiale presso le Nazioni Unite e le sotto-organizzazioni ed altre relazioni ufficiali ci rendono in grado di diventare politicamente attivi in questa direzione.
Continueremo quindi ad essere a disposizione con la nostra esperienza e capacità per la distribuzione di cibo in particolari situazioni d’emergenza e di crisi e per la purificazione dell’acqua potabile e svilupperemo ulteriormente queste attività in seno alla organizzazione internazionale «Corpo di Emergenza dell’Ordine di Malta». Continueremo il nostro programma di base su sanità e istruzione anche per quanto riguarda i componenti della nutrizione. Ed inoltre continueremo nelle nostre attività e, per quanto possibile, ad espandere le nostre mense sociali che sono già presenti in molti paesi.
Apprezziamo tuttavia in modo particolare gli sforzi della FAO e di questo vertice per migliorare i presupposti affinché tale soccorso diventi meno frequentemente necessario in futuro. Siamo pronti a cooperare ed a dare il nostro appoggio ogni qualvolta se ne presenti la possibilità.

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