(Rivista Internazionale - Dicembre 1996: Spiritualità dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni in Gerusalemme - 3/3)
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Pietrabissara. Genova, Italia. Convegno di Studi sui Santi e Beati dell’Ordine organizzato dalla Commissione Scientifica dell’Ordine nella sede dell’Accademia Olubrense. |
L’incontro con i bisognosi in questa consapevolezza ci può inoltre dare forza e equilibrio interiori nonostante l’indescrivibile miseria cui assistiamo; forza e equilibrio interiori che possono mancare al soccorritore non radicato nella fede, per cui molto più facilmente può cadere in disperazione. Giacché la parola d’ordine dei rivoluzionari del 1789 e di quelli che li hanno seguiti, «fraternità, uguaglianza e libertà», si riduce all’obiettivo di erigere un regno di fratellanza solo «secolare».
Secondo la lettera apostolica «Terzio millenio adveniente» del Santo Padre Giovanni Paolo II, l’anno 1997 che abbiamo davanti a noi è dedicato alla riflessione su Gesù Cristo. Consideriamo quindi Gesù Cristo unico salvatore del mondo, «ieri, oggi e in eterno» (Cristus heri, hodie et in aeternum).
Torniamo nel corso di quest’anno con rinnovato interesse alla lettura della Bibbia; riscopriamo nel battesimo la base della nostra esistenza cristiana. Poiché, dopo essere rinati dall’acqua che ha lavato la nostra colpa, ci siamo vestiti di Gesù Cristo. Quest’anno ci richiede di dare testimonianza; deve destare in noi un autentico anelito di santità, collegato a continuo rinnovamento personale, in un clima di preghiera sempre più intensa e di solidarietà e accettazione nei confronti del prossimo, soprattutto del più bisognoso, cui siamo legati in virtù della nostra appartenenza all’Ordine, riconoscendo in lui il nostro Signore Gesù Cristo: così preghiamo nella nostra orazione dell’Ordine, ogni giorno.
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Dakar. Senegal. La Santa Messa celebrata nella Cattedrale in occasione della Festa di San Giovanni, Patrono dell’Ordine, alla presenza dei membri senegalesi, del Corpo Diplomatico e autorità governative.
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Tuttavia, dobbiamo anche accettare in tutta umiltà l’istituzione della Chiesa di Cristo cosí come è, segno e strumento della salvezza. Cosí rafforzeremo la nostra fedeltà a LUI e al Suo Rappresentante in terra. Raccogliamoci intorno al Magistero della Chiesa, contro tutte le
tendenze scissioniste, che provocano solo conflittualità, che turbano la nostra visione della simbiosi tra tuitio fidei e obsequium pauperum, e che inoltre ci costano un improduttivo dispendio di energie. Evitiamo di contribuire, con il nostro comportamento scorretto, disonesto e peccaminoso, con la nostra negligenza nella preghiera e nel sacrificio, con la nostra lontananza da Dio, con la nostra codardia, al fatto che la Chiesa sia oggetto dello scherno di alcuni presunti «artisti», di stampa e televisione avide di notizie sensazionali, nonché di edonisti e relativisti, che sprezzano i valori
dell’indissolubile vincolo matrimoniale, destinato da Dio a comunità di vita, unicamente tra uomo e donna, per la trasmissione della vita umana; evitiamo, infine, che la Chiesa sia uno spettacolo triste al cospetto degli angeli e dei santi.
Riempiamo dunque di vita l’anno ora iniziato, con la preghiera e l’impegno sociale, vivendo con sollecitudine la nostra fede «ad maiorem Dei gloriam et ad maiorem prosperitatem Ordinis Nostri».
Con Decreto del Sovrano Consiglio, il Gran Commendatore, Balì Fra’ Ludwig Hoffmann von Rumerstein, è stato nominato «Incaricato della Cancelleria», con le funzioni e i poteri riservati costituzionalmente al Gran Cancelliere, in considerazione del congedo straordinario per motivi di salute dell’Amb. Barone Felice Catalano di Melilli.
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