(Rivista Internazionale - Dicembre 1996: Crescere insieme in Europa - 1/1)

Sanità

Crescere insieme in Europa
Primo incontro dei Corpi Ausiliari dell’Ordine
25-27 ottobre 1996

Vienna. Un membro del corpo di soccorso del Gran Priorato d'Austria con uno dei 10.000 bambini albanesi assistiti dagli organismi dell' Ordine.

Su proposta, suggerita dall’Ospedaliere Barone Albrecht Boeselager al «Malteser Hospital Dienst Austria», ha avuto luogo a Vienna la conferenza di tre giorni che ha riunito i rappresentanti dei Corpi Ausiliari dell’Ordine di 22 paesi europei ed ha permesso di discutere intensamente le rispettive esperienze.
Alla presenza dell’Ospedaliere e di sei ambasciatori dell’Ordine, 70 membri di quasi tutti i paesi europei hanno discusso, sotto la direzione del Dott. Joerg Jakobljevich, Presidente dell’ECOM (Emergency Corps), questioni relative alla cooperazione del campo del soccorso nazionale ed internazionale, come l’assistenza agli ammalati, i centri di pronto soccorso ed operativi, le funzioni della squadra di emergenza in caso di catastrofi.
Per la prima volta membri di tutti gli organismi dell’Ordine recentemente fondati dagli inizi degli anni ’90 in Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia, in Romania, Lettonia, Lituania, Serbia e Ucraina hanno preso parte a questa riunione europea per beneficiare dell’esperienza dei paesi dell’Europa occidentale e centrale, e facilitare la pianificazione operativa ed amministrativa del lavoro in Stati che stanno affrontando difficoltà sociali ed infrastrutturali.
Nella sua introduzione l’Ospedaliere nel definire il servizio ausiliario come una parte molto importante dell’Ordine ha aggiunto che un suo aspetto tipico è l’ampia percentuale dei membri non appartenenti all’Ordine, caratterizzata tuttavia dal desiderio di lavorare per beneficienza, nello spirito della croce dell’Ordine, soggetti pertanto alla tuitio fidei ed all’obsequium pauperum.

Un campo estivo per disabili organizzato dai corpi di soccorso dell'ordine in Italia.

Nei paesi in cui esistono Gran Priorati o Associazioni, il corpo ausiliario si è costituito di conseguenza. Nei paesi in cui non sono presenti strutture dell’Ordine, il corpo ausiliario è collegato con l’organismo che ne ha promesso la fondazione e che lo ha gestito, o all’ambasciatore dell’Ordine. Membri dell’Ordine possono essere nominati come rappresentanti. È necessario coordinare le attività andando oltre i confini nazionali, specialmente nei casi in cui ci siano delle attività che dipendono da una struttura nazionale dell’Ordine preesistente. L’importanza degli attuali oltre 30 corpi ausiliari, ha concluso l’Ospedaliere, risiede nell’enorme estensione delle proprie attività e nei compiti istituzionali.
Il Cappellano Capo del MHDA, Padre Gregor Henckel Donnersmarck, ha espresso apprezzamento per la spiritualità del servizio ausiliario. Egli ha sottolineato la coesistenza della spiritualità tradizionale dell’Ordine e della missione apostolica dei suoi laici; l’aspetto decisivo della spiritualità dell’Ordine è il lavoro con gli ammalati, ed è tramite loro che l’Ordine può servire il Signore. È salvando la dignità degli ammalati e dei poveri che si allevia il Signore crocifisso e sofferente. Ha infine esortato a far sì che il Vangelo si realizzi nel mondo, non in forma di dottrina ma come atto, come azione, il Vangelo vissuto con l’esempio di Cristo, la guarigione degli ammalati, l’essere l’ultima compagnia dei morenti, l’esser lì per la gente che soffre.

Vienna. Programma "Vacanze nella Pace" organizzato dal Corpo di Soccorso Austriaco (MHDA) per i bambini di Sarajevo. I membri dell'MHDA hanno curato il trasporto in Austria di 120 bambini e l'affidamento a famiglie austriache nel periodo estivo.

Il Dott. Jakobljevich ha parlato del carattere ospedaliero dell’Ordine e del suo servizio ausiliario. Egli ha richiamato nel carattere ospedaliero il servizio umile per i poveri e gli ammalati. Effettuare un servizio ospedaliero porta a raggiungere l’obiettivo dell’Ordine stabilito nella costituzione: la santificazione dei membri, il servizio alla fede ed alla Chiesa ed il servizio al prossimo.
In un’ampia spiegazione sulla missione dell’Ordine e sul suo corpo ausiliario, egli ha menzionato alcuni aspetti fondamentali del lavoro comune. Non è l’entità del nostro aiuto il fattore decisivo, ma perché e in quale modo questo aiuto viene fornito; dovremmo aiutare ad alleviare il più possibile il dolore, non dimenticando mai perché e in quale modo. Gli elementi di misurazione non dovrebbero essere le dimensioni, o il numero di chilometri, di ore e di tonnellate, ma l’amore.
Il Dott. Jakobljevich ha inoltre sottolineato la necessità di cercare il contatto personale con i «Signori Malati» ignorando il proprio status o rango; questo dà una corretta visione del nostro operato, restituendo oggettività all’immagine soggettiva personale. Anche la scelta del proprio servizio dovrebbe essere fatta sotto l’aspetto del perché e in quale modo: uno degli obiettivi principali dovrebbe esser quello di permettere a chiunque in modo personale di servire i «Signori Malati».

Sarajevo. Bosnia. Un convoglio del Sorpo di soccorso Austriaco dell'Ordine (MHDA), scortato dall'IFOR delle Nazioni Unite, durante una operazione di soccorso nell'ex-Jugoslavia.

Aspetti ulteriori del servizio ospedaliero dell’Ordine e del suo Corpo Ausiliario sono i pellegrinaggi, l’autofinanziamento con l’aiuto di un grande numero di persone. L’oratore ha concluso affermando che il lavoro volontario dei membri del Corpo Ausiliario è la base più importante per la pratica del servizio ospedaliero in quanto questo è obiettivo specifico nel quadro dell’Ordine; pertanto deve essere pianificato e diretto in conformità alla struttura dell’Ordine.
Nel corso del successivo dibattito è stata presentata un’ampia gamma di possibilità di collaborazione e di creazione di nuovi servizi.
L’Ospedaliere ha affermato che il risultato più importante della conferenza era stata la comunicazione relativa ai problemi di ogni paese; ha inoltre dichiarato che in futuro la conferenza avrà luogo ogni tre anni. A chiusura dei lavori sono state decise nuove forme di cooperazione internazionale e bilaterale, la cooperazione in genere sarà facilitata grazie alla preparazione personale ed alla partecipazione.
A Vienna il «Crescere insieme in Europa» sotto l’emblema della Croce dell’Ordine è stato sentito profondamente da tutti i partecipanti. Le differenze dovute alle barriere linguistiche, alle attrezzature, alle dimensioni ed alle diverse strutture organizzative sono passate in second’ordine.

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