dell'isola di Malta ai Cavalieri di San Giovanni. Partendo da tale prospettiva lo abbiamo articolato in quattro relazioni essenziali.

  La prima è stata affidata al professor Victor Mallia Milanes dell'Università di Malta che entrerà nel nesso specifico della donazione da parte di Carlo V all'Ordine di San Giovanni. Una donazione che a nostro avviso rientra pienamente nella politica estera di Carlo V e del suo Gran Cancelliere che si propongono di costituire una barriera militare all'espansionismo turco e lo affidano ad una istituzione militare, cavalleresca e religiosa che, dalla sua costituzione, aveva dato prova di efficacia in questa lotta. Una decisione senza dubbio politica e militare ma che nella scelta dell'Ordine di San Giovanni lascia intravedere anche echi della formazione giovanile borgognona dell'Imperatore portata all'esaltazione dell'eroismo e alla ricerca della gloria.

  In effetti fondamentale per la comprensione del comportamento di Carlo V è la sua formazione ideologica e l'ambiente culturale in cui si è creato. Questo tema verrà svolto nella seconda relazione dal professore dell'Università di Genova Luis de Llera che entrerà in un nesso che non si può eludere nell'analisi delle vicende che stiamo trattando. In effetti nell'epoca di Lutero, di Erasmo e di Machiavelli i fattori ideologici costituiscono una chiave di lettura essenziale per comprendere gli eventi storici. E' questa un'epoca di grandi cambiamenti istituzionali, politici , culturali e sociali, un'epoca profondamente scossa dalla riforma luterana, con una chiesa che ha bisogno di una autoriforma che la rinnovi pur restando fermamente nel solco della tradizione, un'epoca cruciale nella quale la battaglia delle idee acquisisce un senso forse superiore agli stessi interessi immediati dei singoli stati.

  A questo tema si lega la terza relazione del convegno incentrata sulla figura del Gran Cancelliere Mercurino di Gattinara ed affidata al Professor Gabriele Morelli dell'Università di Bergamo. Una questione complessa sulla quale si sono cimentati i più illustri studiosi di Carlo V da Karl Brandi a Ramón Menéndez Pidal che vede nelle risultanze della politica del'imperatore

  Starting from this viewpoint we have divided the conference into four essential papers.

  The first has been entrusted to Professor Victor Mallia Milanes of the University of Malta who will discuss the specific subject of Charles V's donation to the Order of St. John. A donation which, in our opinion, is perfectly consistent with the foreign policy of Charles V and of his Grand Chancellor. The idea was to construct a military barrier to Turkish expansionism and entrust it to a military, chivalric and religious institution, which since its foundation had given proof of its effectiveness in this battle. A decision that was undoubtedly political and military and in which the choice of the Order of St. John echoes the emperor's youthful education in Burgundy inclined to exalt heroism and the search for glory.

  Fundamental for understanding the behaviour of Charles V is his ideological training and the cultural environment in which he was formed. This theme, vital for analysing these events, will be treated in the second paper by Luis de Llera, professor at the University of Genoa. In the time of Luther, Erasmus and Machiavelli, ideological factors were an essential key for understanding historic events. This was an epoch of great institutional, political, cultural and social changes, an epoch profoundly shaken by the Lutheran reform, with a church that had to be reformed while remaining firmly in the furrow of tradition, a crucial epoch in which the confrontation of ideas acquired perhaps a higher meaning than the immediate interests of individual states.

  Linked to this theme is the third paper in the conference, concentrated on the figure of the Grand Chancellor Mercurino di Gattinara and entrusted to Professor Gabriele Morelli of the University of Bergamo. A complex issue which the most illustrious experts on Charles V have been studying, from Karl Brandi to Ramón Menéndez Pidal who saw the emperor's policy as a mediation between the concept of a universal monarchy as it was understood by Mercurino di Gattinara and of a Catholic empire as

 
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