La vicenda politica ed umana
di Gattinara, Gran Cancelliere di Carlo V e" certamente
uno dei massimi statisti del Rinascimento", viene ricostruita
in un saggio che dà molto rilievo alla visione politica
ed ideologica delineata dal Cardinale nella sua Monarchia
universale e ribadita nella Autobiografia. La pace generale
per tutti i popoli europei e del mondo si sarebbe ottenuta
solo con un monarca, un impero ed una spada, come scrivevano
i poeti dell'epoca, e Carlo V era la persona predestinata
e capace di realizzarla.
Nell'ambito di queste coordinate
Gabriele Morelli ricostruisce la vicenda storica del Gran
Cancelliere e del suo ruolo politico a partire della lucida
azione promossa per ottenere - con tutti i mezzi, politici,
diplomatici ed anche economici - il consenso dei principi
alla nomina imperiale di Carlo d'Asburgo.
L'autore segue, poi, l'intensa
attività diplomatica di Gattinara che lo vedrà
contrapporsi soprattutto alla Francia e mediare spesso con
il Papato. In tal senso va letta l'accettazione della berretta
cardinalizia voluta insistentemente dal papa Clemente VII
e consigliata dall' Imperatore. Morelli interpreta l'azione
del Gran Cancelliere alla luce della sua impostazione culturale
ed ideologica.
Gattinara intravede nei meccanismi
che hanno portato Carlo d'Asburgo all'Impero una trama provvidenziale
che gli impone obblighi morali sia verso i suoi sudditi a
cui deve assicurare pace e benessere , che verso la fede cristiana
che va difesa con tutti i mezzi ed a costo di qualsiasi sacrificio.
In tal senso appare ben chiara l'Europa cristiana che il gran
cancelliere concepisce e difende.
Un modello politico - conclude
l'autore - che deve estendersi anche al di là dell'Oceano,
nel Nuovo Mondo, dove Gattinara appoggia l'azione di Bartolomé
de las Casas in difesa della dignità degli Indios e
si oppone alle tendenze e pretese frammentariste dei Conquistadores,
ribadendo la necessaria unità giuridica ed amministrativa
con l'Impero.
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The political and personal life of Gattinara, Grand Chancellor
of Charles V and "certainly one of the greatest statesmen
of the Renaissance" is reconstructed in a paper that
places great emphasis on the political and ideological vision
outlined by the cardinal in his "Monarchia Universale"
and reiterated in his autobiography. Universal peace for all
European peoples and the world would only be obtained with
a monarch, an empire and a sword, as the poets of the time
wrote, and Charles V was destined to achieve this.
Within the framework of these
coordinates, Gabriele Morelli illustrates the history of the
Grand Chancellor and his political role. He starts with his
lucid action to obtain - with all the political, diplomatic
and also economic means at his disposal - the princes' consensus
to the nomination of Charles of Habsburg as emperor. The author
then follows Gattinara's intense political activity, which
set him against France and often had him acting as a mediator
with the Papacy. The acceptance of the cardinal's hat, greatly
desired by Pope Clement VII and advised by the emperor, should
be read in this sense.
Morelli interprets the Grand
Chancellor's action in the light of his cultural and ideological
background. Gattinara sees a providential scheme in the mechanisms
that brought Charles of Habsburg to the empire. A scheme that
imposes moral obligations both towards his subjects, to whom
he must ensure peace and well-being, and towards the Christian
faith, which has to be defended with all the means available
and at the cost of any sacrifice. In this sense the Christian
Europe that the grand chancellor conceived and defended appears
very clear. A political model, the author concludes, that
had to extend also across the ocean, into the New World, where
Gattinara supported the action of Bartolomé de las
Casas in defending the dignity of the Indios and opposed the
"fragmentation" urged by the Conquisatdores, asserting
the need for legal and administrative unity with the Empire.
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