Altezza Eminentissima.
La ragione e le idee che ci portano oggi qui a Malta per
iniziare questo primo convegno della Accademia internazionale
melitense sono la diretta conseguenza di un lungo processo
di messa a punto di una delle questioni centrali nella vita
dell'Ordine di Malta. Un Ordine che dalla propria storia e
dal contesto storico in cui si è sviluppato trae alimento
quotidiano per i propri comportamenti, per le mete che vuole
raggiungere per gli obiettivi e le strategie che si pone.
Non è pensabile un Ordine di Malta, anche se nella
naturale e continua modernizzazione delle proprie strutture
e nel suo voler essere sempre attuale, non è pensabile,
dicevo, un Ordine di Malta che prescinda dalla propria memoria
storica.
Da qui la necessità di cui ha parlato il Rettore dell'Accademia
di impostare un organismo che si faccia non solo custode delle
tradizioni dell'Ordine, ma che le chiarisca, le interpreti
e le renda fruibili all'uomo di oggi. Un concetto che è
stato ribadito ieri dal Presidente della Repubblica di Malta,
quando ha definito l'Accademia ponte tra passato e futuro
dell'Ordine.
Questa tendenza è andata sviluppandosi naturalmente
all'interno dell'Ordine. In varie nazioni d'Europa sono nati
spontaneamente diversi centri di studi, frequentemente appoggiati
alle strutture universitarie locali, che hanno attivato un
vasto processo di ricerca che ha già prodotto un notevole
numero di pubblicazioni e stimolato un ambiente sempre più
interessato alle vicende storiche dei cavalieri di San Giovanni.
Un intreccio che in molte città europee diviene sempre
più fitto e che sottolinea l'integrazione dell'Ordine
nel contesto scientifico internazionale attraverso le sue
iniziative culturali e i suoi centri di studio.
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Tra questi indubbiamente, negli
ultimi anni, oltre alle attività realizzate dai gran
Priorati e dalle Delegazioni, ha svolto una intensa attività
il Centro di studi melitensi di Magione, promotore di varie
pubblicazioni ed esposizioni, quello di Taranto diretto da Mons.
Cosimo Damiano Fonseca già Rettore dell'Università
di Calabria, anch'esso con un ampio bagaglio di pubblicazioni
e di esposizioni e l'Instituto complutense de estudios de la
Orden de Malta integrato perfettamente nell'Università
di Madrid che recentemente ha edito con il nome di Liber de
privilegios de la Orden de San Juan en Castilla y León
un cartulario di 432 privilegi, carte e bolle che illuminano
un vasto periodo della storia medievale della Spagna.
Sempre più frequentemente appaiono pubblicazioni, mostre,
o esposizioni che sottolineano il ruolo dell'Ordine nel campo
dell'arte, dei costumi, della storia ospitaliera, delle monete
o della legatoria di libri come quella splendida appena inaugurata
qui a Forte Sant'Angelo.
Con tali premesse abbiano impostato il convegno di oggi. È
il primo di una serie di iniziative scientifiche che si svolgeranno
direttamente nel Forte o che da qui verranno promosse nei Priorati
e nelle Delegazioni, nei centri culturali aggregati, nelle Università
collegate.
Siamo molto lieti dell'adesione al convegno del Minister of
Education di Malta, del Rettore della Università e di
illustri studiosi come i dottori Buhagiar e Mallia Milanes,
anch'essi dell'Università di Malta. Senza una stretta
collaborazione con le autorità scientifiche dell'isola
sarebbe, infatti, molto difficile realizzare l'iniziativa che
ci proponiamo. Consideriamo, infatti, indispensabile poter attingere
alle competenze scientifiche e alla ricerca sviluppata nelle
istituzioni e negli archivi di Malta.
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