guidato da una mentalità nuova ed aperta - il pensare
digitale - si avranno certamente progressi notevoli per il
nostro modo di vivere, facendo risaltare ancora una volta
che nulla di quanto fatto con onestà di intenti andrà
perduto (5).
2. L'azione umana, sintesi fra volontà personale e
realtà ambientale. Significato di motivazione
Funzione del movimento nell'economia umana.
Queste iniziali considerazioni ci portano
a valutare un po' più analiticamente il problema dell'agire
umano. Invero, non si può intendere compiutamente il
problema psicologico, senza fermarsi a considerare le questioni
secondo il procedimento scientifico, che fa centro sul meccanismo
d'azione. Mettendo al centro la possibilità di studio
del meccanismo d'azione, in effetti, si imposta razionalmente
il problema e si può essere certi di trovare delle
soluzioni logiche per le diverse questioni che si vorranno
studiare.
L'operazione umana, per essere veramente tale, come ci orientano
a fare anche gli stessi pensatori non scienziati, deve coinvolgere
soprattutto la conoscenza, che permette di avere chiari gli
obbiettivi. Questo insieme di cose si suole indicare come
motivazione. La motivazione, quindi, permette di intendere
come si articola e sviluppa il procedimento operativo umano.
Per intendere opportunamente la motivazione, bisogna, a sua
volta, rifarsi al modo di essere della persona. Concezioni
parziali e monche hanno portato ad errori che sono poi cause
di grandi sofferenze per le singole persone, come per tutta
l'umanità.
L'entità della persona umana non
può essere ridotta alla sua razionalità, così
come implicitamente viene ad essere fatto dalla cultura classica.
Le difficoltà incontrate dalla psicologia - nel momento
in cui si è costituita come scienza che ricerca in
modo osservabile e quindi misurabile il fatto o fenomeno -
sono in gran parte dovute all'impostazione della cultura classica,
che ha ridotto il fatto psichico ad una realtà infra/razionale,
confondendo la psichicità con il sentimento
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, quindi anche, addirittura, con
l'istinto. Tutta la realtà umana valutata come razionalità,
vetta suprema dell'essere, non poteva non riconoscere un'esistenza
inferiore a quanto era avvertito come sentimento, a cui si negava
il valore di entità affettiva, capace cioè di
legare e collegare le persone. Questa impostazione parziale
- e quel che è peggio, capace di eliminare quanto è
più importante della stessa ragione - non ha permesso
di considerare la globalità dell'essere umano che è
stato ridotto quindi a sola ragione, non accettando altra forma
di conoscenza se non quella razionale o discorsiva.
In questo modo l'agire umano è stato
valutato in ordine alla ragione ed alla sua ragionevolezza,
essendo il resto una realtà da dominare e sottomettere
alla ragione, come era tutto l'operare non ragionevole, catalogato
come istintuale, quindi non umano. La stessa impostazione della
società si è ritenuto essere necessariamente data
dal diritto, inteso come temperamento dell'istintualità,
sulla base della ragione. In altra sede (6)è
stata analizzata questa posizione che si è poi vista
essere riassunta dal sorgere del diritto, della giustizia e
del tribunale come è esposto nel mito dell'Orestea di
Eschilo. Anche, se a dir vero, nella stessa istituzione del
tribunale per volere di Atena, è presente ancora una
volta il prevalere della forza della stessa Dea che stravolge
il giudizio dei giudici con il suo voto a favore di Oreste,
con una motivazione che la dice lunga sulla possibilità
concreta dell'essere razionale. Ogni motivazione che voglia
essere esclusivamente razionale non rispetta l'essere umano
e porta a posizioni che possono essere anche estremamente terribili.
In una prima sistemazione del problema, siamo
portati a dire che la motivazione, basata sulla razionalità
è sufficiente per stabilire, sulla base dei dati conoscibili
razionalmente, quelle che dovranno essere gli obbiettivi dell'operare
umano, avvertendo immediatamente che l'operazione motivata dovrà
poi essere ancora una volta commisurata ai mezzi che si dovranno
e vorranno usare per raggiungere gli obbiettivi. In altri termini,
mentre si deve porre in essere la possibilità che l'operare
umano sia sempre il più possibile motivato, superando
l'agire emotivo che deve essere considerato come un modo di
procedere
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[5] Significato dell'essere
biologico. - L'essere vivente ha un rilievo del tutto evidente
nella realtà ambientale e compare dopo un certo tempo del
costituirsi della Terra. E' oggi presente un'ampia discussione
a proposito dell'esistenza dell'essere vivente in altri pianeti.
Questa discussione ha solo un valore teorico, essendo certo che
la vita così come si è sviluppata sulla Terra è
un caso particolare di questa.
Finora non si è avanzata nessuna interpretazione sul valore
e significato complessivo della presenza dell'organizzazione biologica.
Per questo, in occasione di una ricerca sul valore della Scuola
di Fisiologia di Messina, in questo secolo che va a morire, si
è prospettata, (cfr. A. Nigro, Dalla cronassia alla cronofilizzazione,
in corso di stampa presso l'Accademia Peloritana dei Pericolanti),
l'interpretazione di tutta l'organizzazione biologica come registrazione
dell'evento evolutivo universale. La caratterizzazione di questa
registrazione, che ovviamente avviene in termini informazionali,
è data dal fatto che la stessa debba essere considerata
come fatto spaziale, con eliminazione del tempo, che pure è
costituente essenziale sia del fatto evolutivo, che del fenomeno
biologico. L'eliminazione del tempo viene indicata dal termine
cronofilizzazione, costruito ad imitazione di quello di liofilizzazione,
ove si ha il processo di condensazione di preparati diversi allontanandone
l'acqua, sia per una migliore conservazione, che per la riduzione
del volume e del peso.
L'organizzazione biologica viene evolvendosi proprio perché
ogni essere vivente - che poi è estremamente solidale con
gli altri, tanto da far pensare ad un'organizzazione unitaria,
con fasi e funzioni diverse - assorbe l'informazione degli eventi
che avvengono nell'ambiente in cui si trova e la conserva, con
una registrazione che in definitiva viene ad interessare il codice
informazionale di conservazione, che è il DNA. Pertanto,
tutta l'organizzazione biologica è l'insieme codificato
in modo spaziale dell'evento ambientale, che ha dato luogo alle
diverse manifestazioni biologiche, diverse proprio per avere conservato,
registrato, il fenomeno locale. Nell'insieme, l'organizzazione
biologica rappresenta la trascrizione cronofilizzata dei fenomeni
accaduti nell'universo.
[6] A. Nigro, Lettura psicologica di Euripide, Seminario
Università della Calabria/1998 (inedito).
[6] A. Nigro, L'immagine di Dio (in corso di stampa).
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