dalla stessa patologia mentale, del considerare la guerra
come via alla pace ed in pratica di realizzare la distruzione
della Germania per l'impegno lucidamente razionale di Hitler
che certamente la voleva grande ed al di sopra di tutte le
altre nazioni.
La razionalità senza il resto dei
costituenti dell'umanità è un errore, come errore
sono tutte le divisioni e le impostazioni o soluzioni parziali,
nel momento in cui bisogna dare un senso al tutto della storia
e della vita degli uomini.
Allora, appare chiaro che proprio la comunicazione
- la collaborazione al posto della lotta e della competizione
- deve essere il mezzo per realizzare la comunità,
l'unità dell'umanità, non dovendo escludere
alcuno per un erroneo modo di pensare che voglia privilegiare
alcuni rispetto ad altri. Per questo se si vuole la pace si
deve procedere diversamente, da quanto la logica razionale
- che poi diviene necessariamente razionalista - che vede
la forza, il diritto, la guerra come strumenti di pace. Si
vis pacem, para communicationem. E' troppo chiaro che questo
deve essere il modo di procedere, dal momento che l'uomo ha
bisogno dell'altro non solo per crescere e progredire, ma
per essere solo se stesso. Una volta, posto con esattezza
il problema del modo di essere e di agire dell'uomo, è
facile giungere a queste conclusioni, che pure la stessa logica
avrebbe dovuto conoscere, comprendere e conseguentemente perseguire.
Ciò dice che la ragione, svincolata da tutto il resto,
è estremamente pericolosa e porta danni inestimabili
al vivere dell'uomo.
Il momento attuale, l'apertura del nuovo
millennio, ci porta quasi senza volerlo a dovere rimpostare
con maggior razionalità, il tutto del modo di operare
dell'essere umano. Per questo si è detto che il terzo
millennio deve essere caratterizzato soprattutto dal rilievo
che deve essere data all'intuizione, rilevo che, al solito
non deve essere riduzione ad un solo dato, anche se lo stesso
per necessità di cose non porta all'esclusione dell'altro,
ma deve essere visto come un momento di sintesi di tutte le
possibilità e capacità umane, non escludendo
neppure quelle che a prima vista potrebbero sembrare inferiori
e trascurabili. Non è certo un caso che, intuitivamente,
si avverte oggi come ineludibile il fatto di riconoscere pari
dignità
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alla donna, la cui dimensione femminile
intuitiva risalta in modo particolare, come anche alla presenza
di popolazioni che non avendo utilizzato in modo separato la
ragione, sono sembrate marginali. I popoli africani - ma la
cosa potrebbe essere ripetuta a proposito di altre popolazioni
come gli indigeni del Borneo, dell'Oceania, dell'America, sono
popoli che non hanno avuto grandi pensatori razionali, non hanno
sviluppato la dimensione operativa autonoma, non hanno curato
rapporti commerciali, ma hanno profondamente avvertito l'essere
umano in relazione con Dio e la necessità di coltivare
le istanze iniziali, primordiali, del modo di essere umano.
Non si vuole dire nulla contro lo sviluppo scientifico e tecnologico
- non saremmo certo noi ad essere attratti da posizioni stupide
che pure aleggiano - anche in considerazione che proprio lo
sviluppo tecnologico ci ha permesso di avere più diretta
conoscenza e coscienza di queste realtà, come accennato,
ma si vuole solo dire che effettivamente il superamento della
fase razionale è estremamente confortevole per l'avvenire
dell'umanità.
5. "Alla parresia della Fede deve corrispondere l'audacia
della ragione". Le conquiste della ragione: la scienza.
Andare verso l'ignoto, rischio della sperimentazione. La motivazione:
la parresia della Fede (volontà). La realizzazione:
l'audacia della ragione (comportamento).
L'invito papale ci trova perfettamente
disposti ad intendere profondamente il senso della recente
enciclica, Fides et ratio, che può bellamente essere
riassunto nella frase citata che ci sembra essere la sintesi
di quanto, specie come uomini di cultura e di ricerca scientifica,
ci riguarda direttamente.
La Verità - che è proprio
il portato della parresia della Fede - deve essere il quadro
in cui si può, si deve, muovere tutto l'operare umano.
Veritas liberabit vos.
Finora, proprio per un atteggiamento di
paura, non si è pienamente seguito quanto pure da sempre
è contenuto nelle stesse espressioni che continuamente
utilizziamo riferendoci all'insegnamento del Vangelo, degli
Apostoli e dei Padri della Chiesa. Viceversa, capita spesso
di usare espressioni forti,
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