(Rivista Internazionale - Dicembre 1994: Mente e cervello non più tanto lontani - 1/3)
Sanità
Mente e cervello non più tanto lontani
«Res Cogitans, Res Extensa»
Salvatore Giaquinto
Agire con la mente, creare contenuti impalpabili, quali i ricordi o i ragionamenti, gli interessi o le attese, prevedere e programmare, questo è il pensare. Non possiamo immaginare qualcosa di piú libero, di piú segreto, di piú personale, anche se San Tommaso poteva leggere i dubbi di Dante «Sì riguardando nella luce eterna / i tuoi pensier onde cagioni apprendo» (Par. XI, 20-21).
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Il filosofo Hume diceva che «nothing is more free than the imagination of man», niente é piú libero dell'immaginazione umana e in tempi piú remoti un altro filosofo, Stilpone di Tebe, era sereno mentre Alessandro Magno saccheggiava la cittá, perché nessuno avrebbe potuto portare via la sua saggezza.
Il pensiero é il prodotto della mente, di una struttura, che é sempre stato visto in antinomia con il cervello, fin dai tempi di Cartesio, che non seppe conciliare la res cogitans con la res extensa, finendo col trovare un compromesso accoppiandole nell'epifisi cerebrale.
Oggi la distanza fra mente e cervello non appare piú tanto lontana e i progressi
della neurofisiologia e della neuropsicologia riescono a farci calcolare con buona approssimazione i tempi di operazioni mentali elementari e a illustrarci le aree cerebrali interessate.
Vediamo alcuni esempi, precisando che tutti i dati riportati vengono dall'applicazione quotidiana presso l'Ospedale San Giovanni Battista di Roma (figura in alto).
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Tempi di reazione
medi in una
popolazione
normale. In celeste
il tempo di
reazione semplice;
in rosa il tempo di
reazione a una
scelta di colori
(prova non inficiata
dalla cultura). In
bianco la loro
differenza che
indica il tempo
centrale richiesto
per compiere la
discriminazione:
0,1 secondo circa.
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Tempi di reazione
Su uno schermo che sottende un angolo di 8° sul piano orizzontale e 6° sul piano verticale appare casualmente un campo rosso per 18 msec. Il soggetto deve schiacciare un pulsante al piú presto. Si misurano i tempi su 15 presentazioni e si calcolano media e deviazione standard. Il valore medio è chiamato «tempo di reazione semplice». In pratica, è quello che si verifica tutti i giorni, quando l'automobile che ci precede frena di colpo. Successivamente vengono presentati due frames casuali, uno dei quali é quello rosso giá descritto e l'altro é blu con lo stesso tempo di esposizione. Il soggetto deve premere al rosso e non al blu.
Si misurano i tempi su 15+15 presentazioni e si calcolano media, deviazione standard, errori e omissioni. Il valore medio è chiamato «tempo di reazione di scelta». In pratica, è quello che si verifica tutti i giorni,
quando arriviamo a un semaforo e dobbiamo decidere se fermarci o passare.
Se dal tempo di reazione di scelta si sottrae il tempo di reazione semplice, si ottiene un valore che é ben correlato al tempo di discriminazione centrale (vedi tabella in questo paragrafo). Normalmente, un soggetto giovane e in buona salute ha un tempo di reazione semplice di 200 millesimi di secondo (msec) e un tempo di reazione di scelta di 300. La differenza é quindi di 100 msec. Ecco un esempio per misurare un'operazione mentale, indipendentemente dalla percezione e dalla risposta motoria. L'esperienza ci dice che l'addestramento migliora solo il tempo di reazione di scelta, perché può abbassare proprio quei 100 msec centrali.
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A destra e a
sinistra tipici
potenziali P300
(con latenza in questo caso di 339 millisecondi), registrati da 4 aree dei due emisferi. Le barre verticali servono per leggere immediatamente la latenza del picco desiderata.
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P300
L'esperimento che abbiamo descritto, con qualche variazione, è portato anche in ambiente elettrofisiologico. In questo caso il «pensiero» avrá una sua traduzione grafica, sotto forma di un potenziale elettrico.
L'operazione é la seguente: un soggetto portatore di un elettrodo al vertice del capo e di un elettrodo di riferimento sul lobo dell'orecchio viene invitato a guardare uno schermo dove appaiono in sequenza casuale 180 quadrati, grandi e piccoli, questi ultimi piú rari.
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