(Rivista Internazionale - Dicembre 1994: Intervista al Gran Cancelliere - 1/2)
L'Ordine con il notevole sviluppo della sua rete diplomatica disponeva già di uno strumento che gli avrebbe consentito di intervenire, a richiesta degli interessati, in funzione di mediatore o di arbitro. L'ammissione, come Osservatore, all'Assemblea Generale ha un duplice effetto: rendere più autorevole l'eventuale intervento nella funzione sopraccitata o far sentire la nostra voce in tutte quelle azioni originate dalle Nazioni Unite, o da esse appoggiate, che corrispondano alla nostra etica. Bene ha apprezzato questa nostra posizione il Signor Presidente della Repubblica Italiana quando nel rispondere all'indirizzo rivoltogli dal nostro Gran Maestro ha detto di credere che gli alti organismi internazionali «abbiano un grande bisogno di presenze che non hanno dietro a sè la forza nel senso che questa parola ha nel linguaggio politico, giuridico, nel linguaggio comune, ma la forza dei principi, la forza dei richiami ai valori umani».
Gli ultimi anni del passato quinquennio dell'Ordine e anche i primi mesi del nuovo quinquennio hanno visto un notevole sviluppo della spiritualità sotto il duplice aspetto della crescente partecipazione a ritiri e pellegrinaggi e a una serie di conferenze che avevano per oggetto la natura e la scelta dell'Ordine nei molti casi in cui i problemi della salute, della fame, della sovrappopolazione rischiano di scontrarsi con alcuni dei nostri principi indiscutibili: anche questo è stato bene intuito dal Presidente Scalfaro quando parlando delle nostre possibilità ha dichiarato che «la presenza internazionale e l'attività umanitaria si intreccia con questo splendido fiore spirituale così vivo e profondo ed aperto con una testimonianza cristiana che viene presentata senza esclusione di nessun'altra presenza con grande rispetto di tutti ma viene presentata con grande fermezza, con grande consapevolezza, con grande dignità e devo dire anche per tradizione con grande coerenza». |