(Rivista Internazionale - Dicembre 1994: Relazione del Prelato - Un corpo nuovo, ma con un cuore antico, ben sorretto da nobili gloriose tradizioni millenarie - 1/2)
Capitolo Generale
RELAZIONE DEL PRELATO
Un corpo nuovo, ma con un cuore antico... ...ben sorretto da nobili gloriose tradizioni millenarie
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Roma. La Festa dell'Immacolata. S.A. Em.ma il Principe e Gran Maestro in preghiera davanti alla Statua della Santissima Vergine in Piazza di Spagna, insieme con il Prelato dell'Ordine,
S.E. Rev.ma Mons. Donato de Bonis, e le Alte Cariche del Sovrano Consiglio, alla presenza di alcune autoritį capitoline (a sinistra).
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Altezza Eminentissima,
Eccellenze, cari Confratelli, Dopo appena un anno dalla mia nomina a Prelato dell'Ordine di Malta non ho alcuna pretesa di portare giudizi nč di proporre suggerimenti. Sarebbe mia grande ed inutile presunzione. Ma sento profondamente il dovere di sottolineare tutto il mio orgoglio di poter partecipare a questo
Capitolo Generale; sento il dovere di ringraziare il Gran Maestro e tutti i nobili Dignitari, per come mi hanno accolto e come hanno improntato i loro rapporti con me, con fraterna e stimolante cordialitą; sento il dovere di assicurare la mia umile ma continua disposizione a coadiuvare le varie iniziative dell'Ordine nella sfera che mi riguarda,
senza valicarne i confini. Fui mandato con la raccomandazione di curare la religiositą dell'Ordine. Beh, in questo primo anno mi sono sentito io stesso curato dalla vostra religiositą. Appena dopo il possesso della carica, giugno 1993, ho partecipato ai Santi Spirituali Esercizi, ho vissuto intensamente le sacre celebrazioni del santo protettore San Giovanni, mi sono con voi immerso nel pellegrinaggio francescano ad Assisi, ho diviso con voi la grazia di accompagnare i Signori Malati a Loreto. Ho arricchito il mio animo nell'incontro con Professi e Novizi, mi sono poi ritrovato con voi a Malta, per un bagno di umiltą, di preghiera, di studio, nell'affrontare problematiche nuove e delicatissime. Ho avuto tante occasioni di rivolgere la mia povera parola durante le cerimonie religiose nella cappella del Magistero e di predicare anche la preparazione alla Santa Pasqua. Tutto questo in 10 mesi, volando anche a Milano per incontrare i Cappellani del Lombardo Veneto, a Venezia per una professione solenne, a Budapest, a Hegger per la benedizione di un
Cavaliere d'Obbedienza, mentre a Roma avevo come commensali alla mia Messa a Palazzo Rodi tutti i cappellani del Lazio.
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