(Rivista Internazionale - Dicembre 1994: Relazione del Prelato - Un corpo nuovo, ma con un cuore antico, ben sorretto da nobili gloriose tradizioni millenarie - 2/2)
 |
Roma. Palazzo Magistrale. S.E. Rev.ma Mons. Donato de Bonis, Prelato dell' Ordine, durante il suo intervento al
Capitolo Generale.
|
Non venivo a portare spiritualità, venivo a riceverla. Qui in questa casa si respira solo religiosità, anche negli uffici, anche nei momenti della mensa, anche nei fugaci incontri di corridoio, perché corrono tutti, hanno tutti fretta.
Continuerò a contattare i Cappellani che mi hanno mandato bellissime relazioni, solo per ricordare loro, oltre che i doveri religiosi, quelli più impegnativi, quelli più impegnativi e faticosi verso i Signori Malati. Dal
Cappellano Capo del
Priorato Lombardo Veneto è arrivata una relazione che solo la brevità di tempo a nostra disposizione non mi consente di leggervi, veramente edificante. Un'altra relazione importantissima che ho avuto l'onore di sottoporre all'attenzione di Sua Altezza è venuta proprio dall'Inghilterra. Quindi c'è, c'è tanta religiosità ed io prendo impegno di confermare ai superiori ecclesiastici della Santa Sede che l'Ordine di Malta è veramente Ordine religioso laicale (Carta Costituzionale art. 1, par. 1; Codice di Diritto Canonico Can. 588, par 3). E confermerò che i suoi carismi «tuitio fidei et obsequium pauperum» sono quotidianamente realizzati nelle iniziative dell'Ordine in quanto tale e sostenuti da tutti i suoi membri, negli ambienti e nelle situazioni che sono proprie di ciascuno, secondo obblighi diversamente vincolanti: i Professi con i voti solenni, i Cavalieri di Obbedienza con le promesse, tutti gli altri Cavalieri e Dame per l'impegno di vita cristiana esemplare e di collaborazione alle varie attività, i Sacerdoti come particolari testimoni del Signore, annunciatori del Suo regno e della gloria celeste, i continuatori della missione profetica e reale di Cristo, i Cappellani di ogni grado per l'aiuto offerto ai confratelli e dame a riscoprire e vivere quotidianamente il carisma dell'Ordine conciliando tradizione con l'esigenza dei nostri temi e delle situazioni nelle quali si agisce. Chiudo ricordando le parole del Santo Padre, "come la Chiesa così ogni istituzione all'interno di essa è chiamata ad essere sempre nuova e sempre fedele a se stessa". Un corpo nuovo dunque, ma con un cuore antico, ben sorretto da nobili, gloriose tradizioni millenarie.
Grazie.
S.E. Rev.ma Mons. Donato de Bonis Prelato dell'Ordine
per tornare alla pagina precedente
per tornare al sommario
articolo successivo
|