(Rivista Internazionale - Dicembre 1995: I pittori cavalieri - 1/3)
Nella seconda metá del XVI secolo i Sommi Pontefici, e per imitazione anche altri Sovrani, iniziarono a conferire un titolo cavalleresco, per lo piú quello di Cavaliere dell'Ordine di Cristo, agli artisti piú significativi o a quelli che si erano distinti in particolari ed impegnative committenze. Questo uso, che ebbe grande sviluppo per tutto il secolo XVII, continuò anche nel Settecento, per spegnersi come pratica comune agli inizi dell'Ottocento.
A Roma i pittori cavalieri furono numerosi e significativi. Tra i primi, di grande notorietá, fu Giuseppe Cesari, detto appunto il Cavalier d'Arpino, dal suo paese d'origine, autore di numerose e celebri imprese decorative (Palazzo dei Conservatori in Campidoglio, Transetto della Basilica di San Giovanni, decorazione musiva della Cupola di San Pietro). Il Cavalier d'Arpino fu anche in relazione con l'Ordine di Malta perché é l'autore dei disegni per le celebri illustrazioni che impreziosiscono la nota edizione degli Statuti dell'Ordine, pubblicati a Roma nel 1588.
Anche l'Ordine di San Giovanni di
Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta, ebbe - come noto - diversi pittori tra le sue file.
Il piú celebre fu senza dubbio il Caravaggio.
La sua permanenza nell'Ordine fu come una meteora, ma produsse capolavori celebri; certamente tra le gemme artistiche piú preziose ancora conservate nell'isola.
Sulla figura e la personalitá di Michelangelo Merisi, piú noto con il nome della terra che gli diede i natali, sono scorsi fiumi di inchiostro e non tutto é sempre chiaro e comprensibile. |