(Rivista Internazionale - Dicembre 1995: I pittori cavalieri - 1/3)

Storia

I pittori cavalieri

di Giovanni Morello

Antonie De Favray - Ritratto del Gran Maestro Emanuel Pinto de Fonseca (La Valletta, Co-Cattedrale di San Giovanni, Sagrestia).

Nella seconda metá del XVI secolo i Sommi Pontefici, e per imitazione anche altri Sovrani, iniziarono a conferire un titolo cavalleresco, per lo piú quello di Cavaliere dell'Ordine di Cristo, agli artisti piú significativi o a quelli che si erano distinti in particolari ed impegnative committenze. Questo uso, che ebbe grande sviluppo per tutto il secolo XVII, continuò anche nel Settecento, per spegnersi come pratica comune agli inizi dell'Ottocento.
Oltre che un gesto di stima e di riconoscente gratitudine da parte del sovrano per i servigi dell'artista, era anche un modo concreto per introdurlo nell'elite nobiliare che dominava i vertici della societá. L'artista, per lo piú il pittore, ma talvolta anche lo scultore o l'architetto, sovente di umili origini, veniva nobilitato per i meriti della sua arte ed ammesso a pieno titolo tra i vertici della classe sociale dominante.

Ottavio Leoni - Ritratto di Caravaggio con la croce di Malta (Avignone, Coll. privata).

A Roma i pittori cavalieri furono numerosi e significativi. Tra i primi, di grande notorietá, fu Giuseppe Cesari, detto appunto il Cavalier d'Arpino, dal suo paese d'origine, autore di numerose e celebri imprese decorative (Palazzo dei Conservatori in Campidoglio, Transetto della Basilica di San Giovanni, decorazione musiva della Cupola di San Pietro). Il Cavalier d'Arpino fu anche in relazione con l'Ordine di Malta perché é l'autore dei disegni per le celebri illustrazioni che impreziosiscono la nota edizione degli Statuti dell'Ordine, pubblicati a Roma nel 1588.

Caravaggio - Ritratto del Gran Maestro Alof De Wignacourt in armatura accompagnato dal suo paggio (Parigi, Musèe du Louvre).

Anche l'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta, ebbe - come noto - diversi pittori tra le sue file. Il piú celebre fu senza dubbio il Caravaggio. La sua permanenza nell'Ordine fu come una meteora, ma produsse capolavori celebri; certamente tra le gemme artistiche piú preziose ancora conservate nell'isola. Sulla figura e la personalitá di Michelangelo Merisi, piú noto con il nome della terra che gli diede i natali, sono scorsi fiumi di inchiostro e non tutto é sempre chiaro e comprensibile.
Molti punti restano oscuri, ed anche la sua ammissione tra i Cavalieri di San Giovanni e la successiva, repentina esplusione dall'Ordine presentano ancora numerose zone d'ombra.
Il Merisi giunse a Malta da Napoli nell'estate del 1607, probabilmente con la squadra delle galere dell'Ordine, comandata da Fabrizio Sforza Colonna, figliolo della marchesa di Caravaggio, giunta nel porto di La Valletta il 12 luglio di quell'anno. Nell'isola dei cavalieri il pittore é subito al lavoro. Le sue prime opere maltesi sono due ritratti del Gran Maestro Alof de Wignacourt. Uno perduto, ma di cui restano alcune copie, l'altro, che raffigura il Gran Maestro con l'armatura, accompagnato dal paggio che regge l'elmo, conservato a Parigi, nel Museo del Louvre.

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