(Rivista Internazionale - Dicembre 1995: I pittori cavalieri - 2/3)
Questo dipinto ha fatto molto discutere per via dell'armatura indossata dal Gran Maestro, soprattutto perché esiste un altro ritratto in armatura del de Wignacourt, conservato nel Museo nazionale a Malta, vanamente attribuito al Cassarino, a Lionello Spada, ma anche allo stesso Caravaggio. In questo secondo ritratto il Gran Maestro indossa la sua armatura, riconoscibile dai gigli araldici del suo stemma, riprodotto anche al centro dello scudo poggiato accanto a lui. Questa armatura cinquecentesca, che si ritiene opera dell'armaiolo Gerolamo Spacini, é ancora oggi conservata nell'Armeria di Malta, cosě come vi é conservata la corazza, detta «alla pisana», riferibile forse alla bottega milanese di Pompeo della Chiesa (1570-1575 ca.), dipinta nel quadro del Louvre, che non reca peró alcun elemento araldico riferibile al Gran Maestro. Maurizio Calvesi ha voluto vedere in questa armatura ritratta dal Caravaggio una valenza simbolica ed emblematica, quando ipotizza che possa essere stata indossata dal Gran Maestro nella battaglia di Lepanto, a cui il de Wignacourt partecipň con onore.
Sembra quasi che l'attivitá pittorica prevalente del Caravaggio a Malta sia stata quella di ritrarre il de Wignacourt. I tratti del suo viso sono stati infatti riconosciuti anche nel volto del San Girolamo scrivente: il bellissimo olio commissionato da Fra' Ippolito Malaspina per la Cappella della Lingua d'ltalia a Malta, purtroppo trafugato nel 1984 dal St. John Museum di La Valletta, e da allora irreperibile.
Un anno dopo, il 14 luglio 1608, Caravaggio fu ricevuto nell'Ordine, probabilmente su iniziativa dello stesso Gran Maestro, non come Cavaliere di Grazia, come comunemente si ritiene, ma a pieno titolo, quale Cavaliere di Obbedienza. Il documento, conservato nell'Archivio dell'Ordine a Malta, attesta infatti che «Michaeli Angelo de Caravaggio» fu ricevuto e cooptato «in gradum fratrum militum obedientiae». |