(Rivista Internazionale - Dicembre 1995: I pittori cavalieri - 3/3)

Mattia Preti - Madonna e Bambino con Sant'Anna e San Gregorio che presenta il ritratto del Gran Maestro Gregorio Carafa (La Valletta, Chiesa di San Francesco).

In questo breve lasso di tempo tuttavia Caravaggio riuscì a portare a termine una delle sue opere piú tragiche, la Decollazione di San Giovanni Battista, che é anche l'unica opera firmata dal pittore, e che tramanda inoltre la memoria della sua breve permanenza nell'Ordine di Malta. Il sangue che sgorga dal collo reciso del santo forma infatti per terra la scritta: «f. Michelang(el)o», dove la f puntata stá non per «fecit», ma piuttosto per frá, come si conveniva ad un Cavaliere di San Giovanni. Nonostante la «damnatio memoriae» che seguì alla sua espulsione dall'Ordine, e che portó probabilmente lo stesso gran Maestro a disfarsi presto dei ritratti dipinti da Caravaggio, resta un bel ritratto di Caravaggio, effigiato con la grande croce bianca dell'Ordine sul petto, opera di Ottavio Leoni e conservato ad Avignone in una collezione privata.

Mattia Preti - Studio raffigurante un Santo dell'Ordine dipinto sotto la scena del Battista che indica il Messia nella cattedrale di San Giovanni (Oxford, Ashmolean Museum).

Sicuramente piú tranquilla fu la permanenza nell'Ordine di Malta di Mattia Preti, il «Cavaliere calabrese».
Egli giunse a Malta nell'estate del 1659 soprattutto per procedere alla decorazione della Co-Cattedrale di San Giovanni, che fu l'impegno suo piú importante, con il ciclo di pitture raffigurante «Storie della vita di S. Giovanni Battista e Santi e Eroi dell'Ordine».
Il Preti era stato ammesso, come Cavaliere d'Obbedienza, nell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme nel 1642. Alcuni documenti di recente rinvenuti nell'Archivio Segreto Vaticano confermano questa notizia e testimoniano l'interessamento di papa Urbano VIII Barberini presso il Gran Maestro per la sua ammissione nell'Ordine.
Giunto a Malta Mattia Preti chiese di essere elevato al grado di Cavaliere di Grazia, cosa che avvenne il 15 settembre 1661, dopo aver ricevuto il Breve di dispensa da papa Alessandro VII Chigi. Il pittore fu impegnato nella decorazione della chiesa conventuale dei Cavalieri a Malta dal 1661 circa al 1666, realizzando le pitture ad olio che ne decorano la volta, l'abside e la controfacciata, ma anche le storie sacre delle cappelle delle singole Lingue, portata avanti per lo piú a proprie spese.

Divenuto il pittore ufficiale dell'Ordine Gerosolimitano il Cavaliere Calabrese non lasció piú l'isola, anche se molte sue opere continuavano a raggiungere varie cittá d'Italia, eseguite per famiglie nobili legate all'Ordine. Mattia Preti morì a Malta, ad 86 anni, il 3 gennaio 1699 e venne sepolto sotto la navata della chiesa di San Giovanni a La Valletta, che aveva abbellita con il suo genio pittorico e dove aveva cantato con il suo pennello le glorie dell'Ordine che lo aveva accolto.
Altri artisti celebri ricevettero la croce bianca dell'Ordine Gerosilimitano.
Ludovico Cardi, detto il Cigoli, dalla sua cittá nativa, fu ammesso nell'Ordine, come «Cavaliere Milite», il 30 aprile 1613. Il pittore aveva realizzato numerose committenze per Paolo V Borghese, per suo nipote, il cardinale Scipione, e per altri personaggi della famiglia Borghese che, a testimoniare l'apprezzamento verso il pittore ne ottennero l'ammissione tra i Cavalieri di Malta.

Poche settimane dopo, l'8 giugno, il Cigoli moriva senza aver potuto lasciare traccia della sua attivitá nell'Ordine. Ci resta un suo bellissimo ritratto, ora conservato nel Musée des Beaux-Arts di Chambery, realizzato probabilmente dopo la sua morte dal suo allievo Sigismondo Coccapani, in cui é raffigurato con gli strumenti del suo lavoro in mano e la Croce dell'Ordine, appesa al petto. Piú consistente l'attivitá pittorica di Antonie de Favray a vantaggio dell'Ordine. Dopo la morte di Mattia Preti nessun pittore di talento era stato legato all'Ordine di Malta. De Favray giunse nell'isola nel 1744 e si impegnó nella decorazione di diverse chiese. Il 12 luglio 1751 é ricevuto nell'Ordine come «servente d'arme» dal Gran Maestro Pinto de Fonseca, di cui realizzó lo splendido ritratto in «cappa magna», conservato nella Sagrestia della Co-Cattedrale di San Giovanni a Malta.
Eccellente ritrattista il de Favray dipinse una vera galleria di ritratti di Gran Maestri e di personaggi eminenti dell'Ordine, vedute di vita maltese e la celebre «Veduta dell'interno della Cattedrale di San Giovanni», ora all'Ermitage di San Pietroburgo.
Nominato per i suoi meriti artistici Commendatore di Valcanville, in Normandia, da parte del Gran Maestro Emmanuel de Rohan, il de Favray non lasció piú l'isola dei Cavalieri. Salvo un lungo soggiomo a Costantinopoli dal 1762 al 1771, egli restó a Malta anche dopo l'occupazione da parte di Napoleone nel 1798, e qui concluse i suoi giorni.

Giovanni Morello

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