(Rivista Internazionale - Dicembre 1997: "Il Monachesimo aristocratico e l’Ordine di San Giovanni detto di Malta" - 4/5)

La struttura dell'Ordine é una struttura portante, notevolmente agile, ma bisognevole di persone fisiche che ricoprano le cariche. Per il governo dell'Ordine, composto dal Gran Maestro, da quattro Alte Cariche, da quattro consiglieri e da due consiglieri supplenti, v'è dunque necessitá di dieci persone valide, atte al governo.

Xilografia tratta dalla celebre opera di Guglielmo Caorsino contenente la regola e gli statuti nella compilazione del 1489. L'incisione mostra il Caorsino nell'atto di presentare la nuova raccolta degli Statuti al Gran Maestro d'Aubuson.

E si badi bene: per la disposizione del Codice canonico da noi recepita puntualmente la legislatura dura cinque anni. "Mario Bianchi" può essere membro del Sovrano Consiglio per due volte di seguito; alla terza volta, ha bisogno di un numero di voti pari ai due terzi dell'intera assemblea votante, e questo limita la giá limitata rotazionabilitá degli eleggibili religiosi al govemo dell'Ordine. I Cavalieri di Obbedienza li abbiamo inventati - e siamo felicissimi di averlo fatto - perché con una dispensa specifica della Santa Sede sono equiparati ad assumere le cariche destinate tipicaniente ai religiosi. Con la dispensa pontificia, da chiedersi oculatamente e oculatamente concessa caso per caso, essi sono equiparati totalmente ai religiosi; ed oggi. nella nostra attuale struttura, delle cosiddette quattro Alte Cariche, tre sono assolte egregiamente da tre non religiosi, che sono i Cavalieri di Obbedienza equiparati in toto ai religiosi. Tutto questo non esime dal pregare incessantemente perché fioriscano copiose vocazioni religiose nell'ambito dell'Ordine.

Una veduta del porto di Rodi.

Non occorre aver particolare attitudine nel campo aritmetico: non si tratta di pessimismo gratuito, ma il numero attuale di soli professi, molti dei quali di etá tutt'altro che giovane, non può non preoccupare. L'Ordine si regge sulla Presenza piú o meno gradita, certamente esemplare dei cavalieri religiosi. Il giorno in cui non ci fossero piú i cavalieri religiosi, l'Ordine non sarebbe piú un Ordine religioso e la Santa Sede non avrebbe piú motivo di riconoscerlo. Prospettive di piú ampio respiro sono attese dalla riforma della Carta Costituzionale e del Codice in corso di approvazione.
L'Ordine é sovrano; l'Ordine, cioé, é uno Stato sui generis che ha diritto di legazione attiva e passiva. L'Ordine é riconosciuto, in Primis, dalla Santa Sede; presso la Santa Sede, l'Ordine ha un suo ambasciatore. Intrattiene rapporti diplomatici con oltre 75 Stati.
La vita dell'Ordine é travagliata notevolmente da una fioritura strabiliante, in senso negativo, di quelli che in lingua inglese vengono detti i bogus orders cioé ordini falsi, che, sorprendendo purtroppo la buona fede perfino di membri della Gerarchia Ecclesiastica, pongono in atto non poche "investiture" di cavalieri di Malta che nulla hanno a che vedere con noi. Vengono rilasciati addirittura passaporti diplomatici e, sull'onda portante del credito del nostro Ordine, mestatori e imbroglioni, sfiorando il Codice Penale, riescono ad accumulare rilevanti somme di denaro ed a ingannare molte persone.
Per quanto riguarda le sue attivitá, l'Ordine oggi, nella cittá di Roma, ha il suo fiore all'occhiello nell'Ospedale di San Giovanni Battista alla Magliana, che presiede al recupero delle persone vittime di incidenti concernenti la motilitá.
In tutta Europa l'Ordine è presente con Centri antidiabetici: a Roma, in particolare, operano anche Centri di soccorso e di beneficienza per anziani, ammalati e non abbienti in genere. In più l'Ordine è stato ed è presente accanto ai malati ed ai lebbrosi con impegno caritativo di tutto rilievo. Quello dell'assistenza ai malati terminali per i quali tanta è la solitudine esistenziale è attività mirabile.
Occuparsi dei malati terminali richiede indubbiamente grande preparazione psicologica; non si può stare piangenti e compassionanti a un essere umano che si va spegnendo, ma bisogna essere presenti al fianco di questi nostri fratelli, di queste nostre sorelle con coraggio, infondendo serenitá e rassegnazione.
Quale l'attivitá dell'Ordine nel campo dell'assistenza in caso di calamitá?
E' a tutti noto che l'Ordine sa essere presente in termini di efficienza e di validitá e lo dimostra e l'ha dimostrato anche in occasione dei recentissimi sommovimenti tellurici che tuttora affliggono nella nostra Italia le Marche e l'Umbria.
In conclusione, a proposito dell'azione dell'Ordine a sollievo dell'umanitá sofferente senza distinzioni fideistiche o etniche sembra piú che mai attuale quanto in anni ormai lontani era solito ripetere il Dottor Schweitzer il missionario laico di Lambarené: "Non mi importa della tua pelle, non mi curo del tuo credo religioso, non mi curo della tua fede politica. Solo ti chiedo: qual'é la tua sofferenza?"

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