(Rivista Internazionale - Dicembre 1997: "Il Monachesimo aristocratico e l’Ordine di San Giovanni detto di Malta" - 3/5)

Le quattro Alte Cariche sono il Gran Commendatore, chiamato a sostituire il Gran Maestro in caso di assenza o di impedimento o di morte. La seconda Alta Carica č il Gran Cancelliere, con funzioni rapportabili, per qualche verso, a quelle del Presidente del Consiglio italiano. Terza Alta Carica l'Ospedaliere, che presiede appunto l'attivitá ospedaliera dell'Ordine. Il Ricevitore del Comun Tesoro, quarta Alta Carica, rapportabile da solo, se si fa riferimento alla struttura statuale italiana, ai tre ministeri delle Finanze, del Tesoro e del Bilancio.
I quattro Consiglieri sono una sorta di "ministri senza portafoglio"; i due supplenti nella nostra consuetudine - e questo é piuttosto singolare - assistono, senza diritto a voto, alle sedute del Sovrano Consiglio.

Un modello di una delle Galere della flotta navale dell'Ordine durante la sua permanenza a Malta.

Ma da un punto di vista della milizia gerosolimitana, da chi č composto ii corpus dell'Ordine di Malta? Chi sono i Cavalieri? L'Ordine č tradizionalmente nobiliare, perň la realtá odierna che cosa vede? Su undicimila fra cavalieri, cappellani, dame o donati, quanti sono nobili? Arriviamo oggi ad una percentuale piuttosto rilevante di non nobili, circa il 60 per cento. L'altro 40 per cento circa č di origine nobiliare: ha dovuto cioé, presentare il cosiddetto processo genealogico-nobiliare, le cosiddette provanze, per dimostrare la propria nobiltá generosa, cioé ereditaria. Provanze nobiliari che variano a seconda della nazionalitá ovvero delle Lingue. Per quanto riguarda la Veneranda Lingua d'ltalia, duecento anni di nobiltá per la famiglia del padre, altrettanti per la famiglia della madre, altrettanti per quella dell'ava paterna, altrettanti per quella dell'ava materna. Per alcune Lingue mitteleuropee, oggi sostituite da Associazioni nazionali, laddove erano fortissime il pericolo e la presenza di "infiltrazioni" musulmane o israelite, si puntava sulla cosiddetta prova orizzontale: bastava dimostrare una minore anzianitá nobiliare, ma per sedici quarti. I cosiddetti quattro ovvero sedici quarti fanno luogo alla ricezione nel ceto di onore e devozione.
I religiosi, quelli cioč legati ai tre voti di povertá, castitá ed obbedienza, sono attualmente pochi, troppo pochi e non tutti giovani. Quindi urgente é la necessitá di vocazioni; e ogni alleggerimento della provanza nobiliare potrebbe agevolarne l'aumento perché si puň accedere alla giustizia, che perň presuppone sempre la vocazione

Un antica raffigurazione della Sacra Infermeria dell'Ordine.

religiosa, o dall'onore e devozione o dalla grazia e devozione. Quindi riducendo l'onere delle prove si aprono parecchio le porte. E che il Signore ci aiuti! D'altra parte l'eccesso di giovanilismo, di voler troppo innovare, é estremarnente pericoloso nei riguardi di un monumento vivente come l'Ordine di Malta, che é ancor oggi una realtá viva e operante. Il Padre Generale dei Gesuiti, Ricci, quando riceveva grossissime pressioni perché fosse modificata la struttura della Compagnia di Gesú, era solito rispondere con la celebre frase: "Sint ut sunt aut non sint". Quindi, se c'č un disegno provvidenziale che l'Ordine sopravviva, l'Ordine sopravviverŕ, nonostante le persone. Noi tutti ci avvicendiamo: i Cavalieri di Giustizia passano, i Gran Maestri passano, i Pontefici passano. Ma l'Ordine resta, ma la Santa Sede resta.
L'Ordine ha struttura verticistica, é una monarchia di carattere elettivo, e qui piace, si parva licet componere maximis, ricordare che un'altra monarchia elettiva é il Pontificato: l'Ordine segue, anche in questo, la Santa Sede. Va a questo punto impiegato un sostantivo di grossa portata: potere. Potere esercitato in una sorta di dualismo convergente fra il Gran Maestro, magistrato vitalizio, ed il Sovrano Consiglio avvicendatesi. Al Gran Maestro sono pur tuttavia riservate facoltá di decisione autonoma: la emanazione dei motu propri; egli, per moto proprio, puó decidere e i Capitoli Generali di volta in volta fissano in termini ragionevoli questa latitudine di iniziativa del solo Gran Maestro. "Dualismo convergente", č definizione, sia pur parzialmente, soddisfacente.
Ma che cosa ha dovuto fare il Grande Magistero da qualche tempo a questa parte di fronte alla rarefazione delle vocazioni religiose, che d'altronde ha colpito il mondo cristiano in genere e gli ordini monastici in particolare? Alla cosiddetta caduta di Malta, i professi erano 230-240. Che cosa ha dovuto creare l'Ordine?
L'Ordine é ricorso ad una soluzione che il decorso del tempo ha dimostrato senz'altro valida: ha impiegato, attraverso la pronuncia della cosiddetta promessa di obbedienza, dei cavalieri di specchiata moralitá, di ragguardevole preparazione e di particolari attitudini, ed ha creato una apposita classe di cavalieri, quella appunto di obbedienza, che integra, surroga e sostiene i periclitanti professi.

per continuare
per tornare alla pagina precedente
per tornare al sommario