(Rivista Internazionale - Dicembre 1997: Carlo Marullo di Condojanni Gran Cancelliere - 3/3)

Cari Confratelli,
chiamato all'unanimitá dalla fiducia di Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran Maestro, Fra'Andrew Bertie, e del Sovrano Consiglio dell'Ordine all'alta carica di Gran Cancelliere del nostro Ordine, ho caro rivolgere dalle pagine di questa Rivista Internazionale il mio caloroso saluto augurale a tutti i Confratelli che, con l'impegno di vita, tengono fede alla promessa che fecero all'atto in cui entrarono a far parte della Milizia Gerosolimitana.

Buenos Aires.Il IV incontro Latino-Americano degli organismi nazionali ed internazionali dell'Ordine in America latina, durante il discorso inaugurale di S.A. Em.ma il Principe e Gran Maestro.

Innanzitutto desidero rivolgere il mio piú sincero pensiero al mio predecessore, l'Amb. Barone Felice Catalano di Melilli, maestro e lungimirante diplomatico cui si é dovuto il moltiplicarsi dei riconoscimenti diplomatici che tra gli anni '80 e gli anni '90 hanno portato la presenza dell'Ordine in quasi 70 Paesi. Lo scacchiere mondiale é profondamente mutato negli ultimi anni, così come sono mutate le realtá nelle quali il Sovrano Ordine é chiamato a svolgere la sua missione. Il crollo del muro di Berlino da una parte e il dilagare degli integralismi dall'altra segnano un periodo di crisi di valori tendente al caos che solo nella spiritualitá e negli uomini di buona volontá può trovare la speranza per superare le barriere delle difficoltá quotidiane, nella coscienza della dignitá di essere uomini al servizio di altri uomini.
In questo scenario e nel contesto dell'azione mondiale della Santa Sede il Sovrano Ordine vuole presentarsi al Terzo Millennio in un'ottica rinnovata di fedeltá ai principi della Chiesa, solennemente sanciti dalle decisioni del Concilio Vaticano II, garantendo un fecondo adeguamento alle necessitá della vita di ogni giorno le cui regole sono profondamente mutate e i cui comportamenti individuali necessitano non solo di nuovi slanci, ma anche di nuove regole capaci di illuminare le coscienze nel rispetto della dignitá umana.
Assumendo oggi la carica di Gran Cancelliere per i due anni del periodo restante della Legislatura, faccio mio l'impegno di portare a compimento le procedure in corso per le modifiche costituzionali alla Carta e al Codice dell'Ordine. Un impegno di continuitá con l'azione iniziata nel lontano 1988 con il Seminario del programma Future Strategie che si concluderá proprio in questi giorni con il Capitolo Generale Straordinario nel quale certamente si ribadirá la fedeltá ai carismi dell'Ordine in un'evoluzione ponderata verso le necessarie aperture alle aspirazioni dei Membri di tutto il mondo: nel rispetto del carattere religioso, nobiliare e laico dell'Ordine di San Giovanni.
A tale personale impegno, che ha come obiettivo una nuova configurazione dei rapporti con la Santa Sede sia sul piano costituzionale sia su quello dei rapporti di Diritto Intemazionale, desidero aggiungere la consapevolezza della necessitá di un'azione all'intemo dell'Ordine per l'ammodernamento della sua struttura, anche alla luce delle modifiche costituzionali.
Alla loro realizzazione seguirá anche una nuova visione della diplomazia melitense, sia sul piano bilaterale sia su quello multilaterale, senza tralasciare i problemi di immagine che, nel Segretariato per le Comunicazioni, dovranno trovare un adeguato interprete, attento alle moderne tecnologie e impegnato nelle necessarie azioni per creare dei fari di comunicazione nei territori dove meno è diffusa la conoscenza dell'Ordine. Un'azione in tal senso sará condotta a Rodi con l'inaugurazione di un Museo nel Palazzo dei Gran Maestri. Un nuovo ospedale sorgerá nello scacchiere dell'Oceano indiano. Una serie di pubblicazioni dovranno annunciare l'approssimarsi dei "Nove Secoli di Vita" dell'Ordine, che speriamo di poter celebrare nel 1999 con il ritorno dei Cavalieri nell'isola di Malta, sul territorio di Sant'Angelo.
Infine, tra i traguardi del biennio che ci é davanti, lo sviluppo delle nostre relazioni diplomatiche con la Santa Sede, sul piano della cooperazione, e con il Governo italiano per raggiungere mete ulteriori. Tra queste, per quanto riguarda il Vaticano, gli accordi per la lotta alle sette religiose dilaganti in Sud America e in Africa e, per quanto riguarda l'Italia, l'accordo sanitario che permetterebbe di incrementare gli investimenti dell'Associazione dei Cavalieri Italiani dell'Ordine sul territorio.
Da ultimo, ma non ultimo, desidero indirizzare il mio pensiero devoto a S.A. Em.ma il Principe e Gran Maestro, il quale, sacrificandosi in faticosi viaggi nei lontani paesi piú poveri e impegnandosi in visite di Stato in aree provate dalla guerra e dalle carestie, costituisce esempio per la quotidiana azione dei Membri dell'Ordine, esempio al quale intendo uniformarmi nella conduzione del mio mandato.
Con queste linee programmatiche da attuarsi nel prossimo biennio, desidero rivolgermi a voi Confratelli tutti, sulla cui collaborazione conto fin da oggi, per far fronte, con la protezione della Santa Vergine di Fileremo e del Santo Patrono Giovanni Battista, alla superiore esigenza di sempre apertamente testimoniare con la parola e con le opere la feconditá del nostro credo religioso congiuntamente alla vitalitá della nostra tradizione cavalleresca, sempre impegnata al servizio dei poveri e degli infermi.

Carlo Marullo di Condojanni
Gran Cancelliere
Roma, 18 Aprile 1997


per tornare alla pagina precedente
per tornare al sommario
articolo successivo