(Rivista Internazionale - Dicembre 1997: L’unità di risveglio dell’Ospedale San Giovanni Battista - 2/6)

Il Reparto "Unità di Risveglio"

La complessa gestione dei pazienti in fase di "Risveglio" dal coma post-traumatico grave viene garantita da un'organizzazione del lavoro che delinea un nuovo modello operativo. L'equipe pluridisciplinare permette un approccio multimodale sorretto e ottimizzato dal confluire delle varie figure professionali che, rompendo la cristallizzazione dei ruoli, interagiscono e si integrano vicendevolmente in una visione concentrica riconoscendo come unico scopo la continua ricerca della miglior soluzione per i bisogni primari del paziente.

Negli ultimi anni, l'aumento degli incidenti della strada, associato ai progressi tecnologici e alla tempestivitá dei soccorsi e dell'assistenza rianimatoria e neurochirurgica, hanno determinato un aumento notevole ed esponenziale della sopravvivenza di persone giovani con traumatismo cranioencefalico grave.
In Italia si calcola che ogni anno ci siano 200 nuovi casi ogni 100.000 abitanti di traumatizzati cranio-encefalici con severi quadri clinici.
Recenti studi indicano che una rilevante percentuale dei pazienti sopravvissuti nella fase acuta muore nel successivo iter clinico, non tanto in relazione alle lesioni riportate durante il trauma, ma rispetto alla complessitá del quadro clinico, per l'inadeguatezza dell'assistenza e delle cure in seguito prestate.
Tali pazienti sono, infatti, l'emblema stesso della malattia nel suo senso piú ampio, la "summa" di tutte le minorazioni fisiche e psichiche. Presentano, oltre alla perdita delle funzioni motorie, sensitiea e sensoriali, l'assenza della deglutizione, la presenza di stomie gastrica e tracheale, le patologie concomitanti prevalentemente infettive ed ortopediche, i danni secondari verificatisi durante la fase intensiva ed, infine, le profonde alterazioni dello stato di coscienza che comportano il piú alto grado di isolainento percettivo ed intellettivo.
Nessun atto volontario, nessuna possibilitá di esprimere le proprie necessitá o di soddisfare anche il bisogno piu elementare, né la benché minima strategia intrinseca di autoconservazione.
Ciononostante, le possibilitá di sopravvivenza e di recupero di tali pazienti possono essere enormi, ma sono strettarnente vincolate e dipendenti dall'impegno assistenziale delle equipe cliniche a cui vengono affidati.
Purtroppo, fino ad oggi si é posto l'accento solo sulla necessitá organizzativa della rete di soccorsi e di pronto intervento, mentre ormai ben sappiamo l'importanza di un sistema che deve funzionare in ogni sua parte e che richiede una revisione ed una riorganizzazione delle strutture atte a gestire le ulteriori fasi. L'unica possibilitá di eliminare le "morti evitabili" e di migliorare la prognosi a medio e lungo termine é, quindi, legata alla creazione di reparti speciali.
Purtroppo una volta superata la fase di stretta competenza rianimatoria, i centri "ad hoc" in grado di accogliere questa tipologia di malati, sono quasi inesistenti in Italia.

I pazienti, quindi, finiscono con l'essere "parcheggiati" in reparti casuali dove, i trattamenti mancati o inadeguati o ritardati, finiscono inevitabilmente per creare complicazioni (ulcere da decubito, stati settici, complicazioni neurologiche, retrazioni muscolo-tendine, ecc.), non solo ostacolanti la possibile evoluzione positiva, ma potenzialmente compromettenti la stessa esistenza in vita.
Dal conflitto professionale e morale scaturito da queste lacune sanitarie o, per meglio dire, "zone di nessuno", é nata una forza portante che ha spinto il Sovrano Militare Ordine di Malta a fare propria questa "battaglia" e, attraverso molteplici difficoltá, a realizzare la prima "Unitá di Risveglio" in Italia, presso l'Ospedale "San Giovanni Battista" di Roma. L'istituzione di tale reparto, allontanandosi dal concetto di una riabilitazione tradizionale, ha creato, infatti, le premesse di una nuova realtá operativa che oggi allinea la Struttura stessa alle piú prestigiose operanti a livello internazionale. Da oltre 3 anni l' "Unità di Risveglio" accoglie pazienti gravissimi garantendone la sopravvivenza e attivando il risveglio dallo stato di coma, ispirandosi ad accreditate conoscenze scientifiche ed avvalendosi di sofisticati mezzi diagnostici e terapeutici.

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