(Rivista Internazionale - Dicembre 1997: L’unità di risveglio dell’Ospedale San Giovanni Battista - 5/6)

La nutrizione artificiale è uno dei cardini terapeutici in pazienti che si trovano in "Stato Vegetativo" post-traumatico.
L'impianto di una gastrostomia per via percutanea (P.E.G.) permette l'apporto di 3500/4000 calorie/die di prodotto attraverso una pompa elettrica regolabile nei parametri quantità/tempo.
Per diverse settimane e in relazione al quadro clinico, la nutrizione avviene ad infusione continua nelle 24 ore.
Solo in una seconda fase si passa a boli di alimenti naturali centrifugati, somministrati ad orari prestabiliti.
Si tende così mediante il riempimento e lo svuotamento gastrico a ripristinare il senso di sazietà e di fame riattivando un feed-back naturale.
Più volte nell'arco della giornata i Pazienti portatori di trachostomia vengono trattati con diverse tecniche miranti al mantenimento dell'eupnea.
E' necessario per mantenere l'equilibrio cardio-respiratorio, metabilico e internistico sottoporlo a broncoaspirazione pluriquotidiana associata a tecniche che favoriscono il distacco delle secrezioni dalla parete bronchiale (Clapping) e a posture che ne agevolino la fuoriuscita (Trendelemburg).
Negli stati di risveglio, infatti, il paziente non possiede meccanismi autonomi o fisiologici difensivi quali per esempio la tosse o la mobilità generale per mantenere la pervietà dell'albero bronchiale.

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