(Rivista Internazionale - Dicembre 1994: I lavori della Commissione per la Riforma della Carta Costituzionale e del Codice - 3/3)

Si tratta, a ben vedere, di modifiche non già rivoluzionarie, ma in linea con quanto la dottrina internazionalistica ha già affermato in via di interpretazione del sistema. Senza dubbio, l'elaborazione di queste norme dovrà essere accompagnata da opportune consultazioni con la Santa Sede, anche al fine di individuare l'esatta portata dell'approvazione degli Statuti.

Vale, pertanto, ricordare, fin da ora, che l'accettazione della sentenza cardinalizia citata fu espressamente condizionata dall'Ordine ad una «specifica interpretazione» in tre punti, di cui il secondo affermava che «la natura religiosa dell'Ordine è limitata ai Cavalieri professi e ai Cappellani che la compongono».

Questa interpretazione fu notificata per via diplomatica alla Santa Sede che, sempre in via diplomatica, comunicò di aver «preso nota di quanto è stato scritto».

La strada da percorrere è, dunque, quella fin da allora indicata dalle parti, in via di interpretazione.

Quanto fin qui osservato vale per quel che attiene agli aspetti di Diritto Internazionale, ma, come già messo in evidenza, è necessario anche aggiornare gli Statuti in relazione alle intervenute modificazioni di Diritto Canonico, in specie per quanto riguarda i membri della prima classe (ad esempio la loro esclusiva dipendenza dal Gran Maestro, o da un consiglio di religiosi, per tutto quanto riguarda la loro vocazione).

Sotto questo punto di vista l'Ordinamento Melitense non è autonomo, dovendosi adeguare alle regole canonistiche nel loro evolversi. Vi è, poi, l'aspetto della vita interna dell'Ordine. Molte sono le lacune ravvisabili nel tessuto normativo, a cominciare dalla fissazione del quorum per la stessa elezione del Gran Maestro e dei membri del Sovrano Consiglio. Altre norme vanno ripensate, come quelle che disciplinano l'accesso alla seconda classe, nonchè il rilievo da dare alla partecipazione delle donne alla vita dell'Ordine.

Infine, è indispensabile dar vita ad un assetto normativo che individui e regolamenti, con correttezza e lungimiranza, i rapporti tra il Gran Magistero e gli Enti Melitensi, in specie le Associazioni Nazionali, le quali costituiscono, insieme ai Gran Priorati ed ai Priorati, la struttura portante dell'Ordine e devono avere, all'interno del sistema costituzionale, una collocazione ed un rilievo pari alle funzioni svolte.

In particolare se, da un lato, deve essere rigorosamente garantita la loro autonomia regolamentare e deliberativa, nell'ambito dei principi costituzionali, con un sempre più ampio decentramento funzionale, dall'altro, deve essere sempre più riconosciuto il ruolo da esse Associazioni svolto sul piano operativo per il perseguimento dei fini istituzionali dell'Ordine. A tale ruolo non può non corrispondere un'adeguata partecipazione alle decisioni che investono, in via primaria, la vita dell'Istituzione.

Questi ed altri problemi devono essere affrontati, in una prospettiva di riforma non episodica ma strutturale. E' dunque necessario che siano poste le basi per l'elaborazione di un progetto compiuto ed articolato, da sottoporre ad un Capitolo Generale da convocare all'uopo, in via straordinaria, entro un termine che può ragionevolmente indicarsi in un biennio.

La via costituzionale è quella di una delega al Sovrano Consiglio, nella sua nuova composizione, per la nomina di una Commissione legislativa, alla quale sarà affidato il compito di redigere il progetto, naturalmente con facoltà di avvalersi della consulenza di esperti, in specie per quanto riguarda il Diritto Canonico e il Diritto Melitense, fatto salvo il parere finale della Consulta Giuridica, per quanto di sua competenza.

A me non resta che ringraziare Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran Maestro ed il Sovrano Consiglio per avermi dato la possibilità di vivere, nell'Ordine, anche questa esperienza di coordinamento legislativo.

Devo sinceramente ringraziare anche le Loro Eccellenze i Venerandi Gran Priori, i Priori, i Reggenti, i Presidenti delle Associazioni Nazionali, i loro Rappresentanti, per lo zelo e l'assoluta puntualità con la quale hanno fatto pervenire le loro proposte e per la partecipazione al Seminario di Malta. II lavoro svolto, che è merito di tutti, non andrà perduto. La Santa Vergine di Fileremo e San Giovanni Battista vogliano illuminarci della loro luce in questa Assemblea e vogliano assistere i futuri passi dell'Ordine sul cammino delle riforme costituzionali, in vista del terzo millennio.

Carlo Marullo di Condojanni
Balì Gran Croce d'Obbedienza

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